Il Regno Unito è ormai a corto un po’ di tutto: dopo aver finito la birra in Scozia e il pollo (con la conseguente chiusura temporanea della catena di pollo fritto Nando’s) ora in UK si rimane anche senza il milkshake di McDonald’s.
Vabbe’, direte voi, si può vivere anche senza: eppure la situazione inizia a mettere non poco in allarme gli Inglesi, più abituati di noi ai consumi quotidiani ai fast food.
I problemi di approvvigionamento dei beni alimentari, ormai lo sappiamo, sono causati dalla Brexit, dalla pandemia e dalla “pingdemia”, che costringe migliaia di lavoratori all’isolamento forzato dopo un possibile contatto con un caso di Covid-19. Una sorta di lockdown autoimposto che sta mettendo non poco in difficoltà le aziende del Regno Unito. Compresa McDonald’s, che ha fatto sapere che a causa di problemi alla catena di approvvigionamento ci sarà una scarsa disponibilità di frullati e bevande in bottiglia nei suoi 1.250 punti vendita.
“Come noto, al momento una serie di problemi stanno avendo un impatto sui rivenditori nel Regno Unito, uno dei quali è la carenza nazionale di conducenti di mezzi pesanti”, si legge nella dichiarazione ufficiale di McDonald’s, che ha inoltre aggiunto che sta lavorando per garantire l’approvvigionamento e rispettare gli ordini dei clienti.