Non solo in Italia, ma anche in UK i prezzi degli alimenti sono aumentati. Più precisamente, a causa dell’inflazione e dei rincari energetici vari, ecco che il costo degli alimenti è salito del 12%, soprattutto per quanto riguarda alimenti freschi come carne, uova e latticini.
In UK l’inflazione fa aumentare il prezzo degli alimenti
In realtà l’inflazione sugli alimenti nel Regno Unito è salita al 12,4%, raggiungendo così un nuovo record. Rispetto allo scorso anno, i prezzi nei negozi sono ora del 7,4% più alti (e sono anche più alti rispetto ad ottobre quando raggiungevano il 6,6%).
Per quanto riguarda l’inflazione degli alimenti freschi, secondo i dati di BRC-Nielsen IQ Shop Price Index, ecco che l’inflazione è arrivata a sfiorare il 14,3%, rispetto al 13,3% del mese scorso, trainata soprattutto dall’aumento dei costi di carne, uova e latticini.
Anche i prezzi del caffè si sono impennati, mentre lo stesso destino toccherà, secondo il BRC, anche per quanto riguarda attrezzature sportive e ricreative. Helen Dickinson, capo del BRC, ha parlato di un inverno sempre più tetro, con prezzi che continuano ad aumentare senza sosta. Tuttavia Dickinson intravede una nota positiva: nonostante questo Natale sarà funestato dai rincari con annessi tagli delle spese stagionali, ecco che ci sono segnali che indicano come gli aumenti dei prezzi potrebbero cominciare a ridursi nel 2023.
Anche secondo NielsenIQ, i prezzi più elevati stanno costringendo i consumatori a limitare la spesa per gli articoli non essenziali, con un Natale che si prospetta sempre più costoso. Mentre i clienti stanno riducendo gli acquisti in vista del Natale (in realtà nel Regno Unito gli inglesi stanno cercando di ridurre l’esborso del carrello della spesa comprando teste di pesce e cibo in scatola), ecco che i rivenditori stanno cercando di offrire sconti stagionali, sperando in un aumento degli acquisti man mano che dicembre andrà avanti.
Myron Jobson, analista esperto di finanze, ha spiegato che andare a fare spese nei negozi di genere alimentare non sta affatto diventando più economico, cosa che non è assolutamente di buon auspicio per gli acquirenti alla vigilia delle festività natalizie. Per esempio, secondo i dati da lui raccolti, il costo della cena di Natale è aumentato del 19% per i vegetariani e dell’11% per coloro che mangiano tacchino, considerando anche la penuria di tacchini provocata dall’epidemia di influenza aviaria che sta funestando la Gran Bretagna.
Nel frattempo la Banca d’Inghilterra sta cercando di tenere sotto controllo gli aumenti dei prezzi nel paese, in modo da evitare che l’inflazione salga troppo. Per fare questo ha alzato i tassi di interesse già sette volte da dicembre, mentre sta tentando di riportare l’inflazione al 2% (sentiti auguri).