I britannici bevono cocktail “a livelli record” sia al bar che a casa, e questa tendenza non ha fatto che accelerare durante la pandemia: lo dice una ricerca nel mercato UK del gruppo scozzese AG Barr, azienda che produce Irn-Bru, Rubicon e il marchio di cocktail Funkin. Secondo i dati 7,4 milioni di persone bevono cocktail quando vanno in un bar, club o ristorante, un aumento del 13% rispetto ai livelli pre-pandemia. Circa il 43% se lo concede almeno una volta alla settimana.
AG Barr ha notato per la prima volta il boom dei cocktail la scorsa primavera quando le restrizioni anti Covid che tenevano chiuso il settore dell’ospitalità sono state revocate. Le vendite dei miscelatori sono aumentate di oltre il 60% nelle 10 settimane successive alla revoca delle restrizioni, rispetto al periodo pre-pandemia: “La categoria dei cocktail si è comportata molto bene, beneficiando del numero crescente di consumatori che tornano nei locali e dei livelli crescenti di interesse per la categoria”, ha affermato la società. “I cocktail hanno superato le altre categorie”.
Nel Regno Unito i cocktail hanno rappresentato il 9,9% delle vendite totali di bevande nei locali tra aprile e ottobre dello scorso anno, rispetto al 6% nello stesso periodo prima della pandemia. Ma non solo: l’impennata dell’abitudine a bere cocktail mentre si è chiusi in casa è continuata nonostante la riapertura di pub, bar e club. La società ha affermato che la vendita di cocktail per il consumo domestico è aumentata del 44% su base annua per un valore di 92 milioni di sterline, su un mercato totale di 509 milioni di sterline.