Torniamo in UK perché qui anche i supermercati Tesco hanno deciso di razionare gli acquisti di olio di girasole a causa della guerra fra Russia e Ucraina: ciascun cliente potrà acquistare al massimo tre bottiglie di olio considerando tutta la gamma di oli da cucina.
In realtà Tesco è solo l’ultima grande catena di supermercati ad aver preso una decisione del genere (qui da noi, per esempio, è da un po’ che la Coop ha razionato gli acquisti di olio e farina). Anche nel Regno Unito, infatti, la maggior parte dell’olio di girasole arriva dall’Ucraina: la guerra ha bloccato le semine e le esportazioni, causando così un aumento generale dei prezzi e una carenza del prodotto sugli scaffali.
Così Tesco ha deciso di limitare gli acquisti (anche per evitare accaparramenti selvaggi), sostenendo però di avere buone scorte di olio da cucina in magazzino (anche se, a onor del vero, sul suo sito alcuni oli vegetali sono già esauriti).
Tesco ha così seguito le orme di Morrisons e Waitrose che hanno già limitato gli acquisti in modo da garantire che tutti possano avere accesso agli oli da cucina. Sainsbury’s e Asda, invece, devono ancora prendere una decisione in merito.
Il problema dell’olio di girasole, però, non si limita alla cucina di casa: è l’ingrediente base, infatti, di molti altri prodotti, fra cui piatti pronti, patatine, biscotti e maionese. Molte aziende che producono snack sono state costrette a passare dall’olio di girasole all’olio di colza, solo che questo è decisamente più caro rispetto a quanto si pagava l’olio di girasole un anno fa.
E questi aumenti dei prezzi verranno, inevitabilmente, trasferiti sul cliente.