Mentre il coronavirus sta gettando nel caos e nell’isterismo di massa il mondo intero, intanto in Uganda – precisamente nel distretto settentrionale di Kitgum – gli abitanti stanno lottando con un’altra criticità: le locuste.
Gli insetti hanno infatti devastato i raccolti e, stando ai media locali, per risolvere il problema gli abitanti di Kitgum hanno pensato bene di mangiarselo. Proprio così: i raccolti sempre più striminziti hanno spinto gli abitanti a mangiarsi le locuste del deserto.
Di necessità virtù, insomma: le locuste, alla luce dei miseri raccolti, sono diventate la fonte (alternativa) di cibo per gli abitanti dell’area colpita. Una scelta però non esattamente salutista e che ha infatti destato preoccupazione: il governo ugandese per provare a risolvere l’invasione delle locuste ha fatto spruzzare pesticidi nelle aree infestate.
Nel frattempo però gli abitanti di Kitgum si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato a raccogliere le locuste per bollirle e poi gustarsele fritte. Non solo Uganda: le locuste del deserte hanno devastato colture in Somalia, Kenya, Tanzania, Etiopia e Sud Sudan. Si tratta della peggior invasione degli ultimi 25 anni. Anche in Somalia, si legge dai media locali, le locuste vengono mangiate, fritte e gustate con riso e pasta.