Le gabbie per allevare gli animali hanno le ore contate nell’Unione Europea: se non le ore, almeno i mesi. La Commissione, massimo organo dell’Ue, si è impegnata a emanare una direttiva entro il 2023 sul tema, riconoscendo la validità delle argomentazioni esposte nella petizione popolare “End the Cage Age”, firmata da 1 milione e 400.000 cittadini europei.
Gli animali allevati in gabbia sono in particolare galline ovaiole, scrofe, vitelli, conigli, pollastre, galline riproduttrici, polli da carne riproduttori, quaglie, anatre e oche. Il primo passo, come sempre, è di natura tecnico-scientifica: la Commissione ha chiesto all’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare, di esprimere un parere sulle condizioni necessarie per vietare le gabbie.
Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la trasparenza dell’esecutivo comunitario, dichiara: “Come dimostra il successo di questa iniziativa, il contributo dei cittadini può fare davvero la differenza, portando a proposte legislative concrete da parte della Commissione. Abbiamo ascoltato e risponderemo alle preoccupazioni di milioni di persone sulle condizioni di vita degli animali da allevamento”. L’Ue si sta già occupando di benessere animale relativamente alle condizioni di trasporto, e più in generale con la strategia Farm to fork gli allevamenti industriali, che causano danni non solo agli animali ma anche alla salute umana e all’ambiente, dovrebbero essere disincentivati.
[Fonte: Agrifoodtoday]