Nella giornata di ieri, domenica 25 settembre, altre sette navi cargo cariche di grano e altre tipologie di prodotti agricoli hanno preso il largo dall’Ucraina per attraversare le acque del Mar Nero. Si tratta del più recente grappolo di partenze, uno dei primi che seguono le dichiarazioni di Vladimir Putin che, appena una settimana fa circa, hanno determinato un nuovo incremento dei prezzi di grano, gas e petrolio. L’annuncio delle sette partenze è stato dato dallo stesso ministro delle infrastrutture di Kiev, che ha anche sottolineato come di fatto il numero di mercantili ad aver preso il largo dai porti locali sia salito a un totale complessivo di 218.
Si tratta di un numero che, se dovesse continuare ad aumentare, potrebbe di fatto contribuire a calmare i futures del grano e di altre derrate agricole, che come abbiamo accennato hanno nuovamente preso a gonfiarsi in seguito alle più recenti dichiarazioni del numero uno di Mosca. La mole complessiva di prodotti agricoli ucraini spediti attraverso il corridoio istituito la scorsa estate, nel frattempo, è salita a ben 4,85 milioni di tonnellate – di cui 146,2 mila salpate per l’appunto domenica scorsa dai porti di Odessa, Chornomorsk e Pivdennyi: numeri notevoli, certo, ma che impallidiscono quando paragonati ai flussi del periodo pre-bellico, che arrivavano a 6 milioni di tonnellate di grano al mese.