I parlamentari UE di tutti i partiti hanno chiesto alla Commissione europea di smettere di promuovere il consumo di carne poiché la guerra in Ucraina ha un impatto sull’approvvigionamento alimentare globale e porta alla carenza di mangimi nell’UE. Il finanziamento dell’UE alla carne è stato a lungo una questione controversa, ma la guerra in Ucraina e le sue conseguenze nella supply chain in Europa e nel mondo hanno aggiunto una nuova prospettiva al dibattito. Poiché sia l’Ucraina che la Russia sono i principali produttori di cereali, la guerra di Mosca rischia di provocare carenze alimentari in paesi fortemente dipendenti dalle esportazioni di grano.
Sebbene l’UE sia in gran parte autosufficiente quando si tratta di quasi tutti i prodotti alimentari, è fortemente dipendente dalle importazioni di mangimi per animali, ha detto il funzionario della Commissione Wolfgang Burtscher alla commissione per l’ambiente del Parlamento europeo.
Nel frattempo, i parlamentari hanno sostenuto che per garantire la sicurezza alimentare nelle circostanze attuali, il consumo di carne dovrebbe essere ridotto del tutto e una percentuale maggiore di colture dovrebbe essere utilizzata direttamente come cibo piuttosto che come mangime per animali: “Pensate davvero che sia giusto in questi tempi promuovere l’export di carne con i soldi dei contribuenti?” ha chiesto al rappresentante della Commissione il legislatore conservatore Peter Liese (Partito popolare europeo).
Con la sua politica promozionale, l’UE sostiene finanziariamente la promozione di alcuni prodotti agricoli europei con l’obiettivo di aumentare la competitività e il consumo dei prodotti agroalimentari dell’UE a livello nazionale e internazionale. D’altro canto la UE sta incoraggiando il passaggio a diete maggiormente basate su cibi vegetali, per questioni salutistiche (il rischio di cancro associato soprattutto alle carni rosse) e ambientali.