Con il progredire della guerra in Ucraina le scorte italiane di alcuni alimenti e materie prime, come l’olio di semi di girasole, andranno via via esaurendosi. E così il Ministero dello sviluppo economico propone alle aziende che ne fanno uso per i loro prodotti la possibilità “sovrascrivere” l’etichetta degli ingredienti, in caso venisse usata un’alternativa all’olio di girasole.
“In considerazione della situazione degli approvvigionamenti delle materie prime dovuta al conflitto in Ucraina, il Ministero dello Sviluppo economico – si legge sul sito istituzionale – ha pubblicato una circolare che consente all’industria alimentare italiana di poter utilizzare eccezionalmente le etichette e gli imballaggi già in possesso, sostituendo l’olio di girasole con altri oli vegetali nella lista degli ingredienti dei prodotti”.
“L’intervento – continua la nota – si è reso necessario per garantire la continuità della produzione ed evitare un aumento dei costi, come segnalato dalle maggiori associazioni imprenditoriali del settore agroalimentare e della grande distribuzione organizzata. Pertanto il provvedimento consente ai produttori di adeguare progressivamente le etichette sulla base delle forniture disponibili, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e l’informazione del consumatore”.
Per rendere l’idea sulla situazione, nei giorni scorsi in Spagna i supermercati hanno già cominciato a limitare le vendite di olio di girasole. In Italia, Unicoop Firenze è stata la prima catena di supermercati a porre un tetto massimo agli acquisti di olio di semi (e anche di farine e zuccero).