33 navi cargo e circa 720 mila tonnellate di generi alimentari di vario tipo, dal grano all’olio di girasole: questi i numeri del flusso di export dell’Ucraina, recentemente ripristinato grazie all’accordo raggiunto con la Russia e mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, secondo quanto affermato dal ministero dell’agricoltura di Kiev. Le esportazioni alimentari del cosiddetto Granaio d’Europa, infatti, crollarono dopo l’inizio delle ostilità, per poi inabissarsi del tutto in seguito al blocco dei porti che si affacciano sulle acque del Mar Nero, causando un’ondata di rincari ai prezzi su scala globale dei beni alimentari e suscitando l’acuto timore di una crisi alimentare, soprattutto per i Paesi economicamente più deboli o che storicamente facevano affidamento sull’importazione di beni alimentari.
Oltre alle navi che hanno già lasciato l’Ucraina in questi giorni, il ministero dell’Agricoltura ha anche affermato che altri 18 mercantili stanno tuttora affrontando le operazioni di carico o, in alcuni casi, sono già pronti a partire e non attendono altro che il permesso per salpare dai porti ucraini. A tal proposito il ministero ha anche affermato che le esportazioni di grano potrebbero di fatto raggiungere le 4 milioni di tonnellate nel mese di agosto, in netta crescita rispetto ai 3 milioni del mese di luglio.