Il numero di navi cargo che hanno lasciato l’Ucraina è salito a ben 165, con un totale complessivo di prodotti agricoli esportati pari a 3,7 milioni di tonnellate. Si tratta di quanto emerso dalle più recenti dichiarazioni del ministero delle infrastrutture ucraino in riferimento all’accorso mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia che ha consentito al cosiddetto Granaio d’Europa di ripristinare il proprio flusso di export per via marina: importante notare, per di più, che il ministero ha poi affermato che nella giornata di domenica 18 settembre altre dieci navi cargo, trasportanti un totale di circa 170 mila prodotti agricoli, erano pronte ad affrontare le acque del Mar Nero.
Come già accennato, le esportazioni di prodotti alimentari di Kiev sono crollate in seguito all’invasione da parte della Russia: le forze armate del Cremlino sono rapidamente riuscite a ottenere il controllo dei porti affacciati sul Mar Nero, impedendo così all’Ucraina di esportare le proprie derrate agricole e contribuendo a innalzare i prezzi alimentari sul mercato internazionale. Gli accordi di Istanbul, tuttavia, appaiono piuttosto fragili: solamente una decina di giorni fa, infatti, il presidente della Russia Vladimir Putin ha lasciato intendere l’intenzione di voler rinegoziare i termini per l’export di grano, minacciando una parziale chiusura dei rubinetti.