L’appello che il ministro dell’agricoltura dell’Ucraina, Roman Leshchenko, ha rivolto ai deputati della commissione di riferimento dell’Europarlamento è limpido e inequivocabile: non giratevi dall’altra parte e aiutateci a tornare a essere il granaio del mondo. Come? Con sementi, carburante, fertilizzanti, pesticidi e macchinari, ma anche attraverso l’istituzione di “corridoi verdi” con l’Unione. E sia ben chiaro, l’interesse a non lasciare che il granaio gialloblu si svuoti definitivamente non è solo nostro: Africa e Asia sono notevolmente dipendenti dalle derrate ucraine, e la loro mancanza potrebbe portare a una crisi umanitaria senza precedenti.
“Non state zitti, amici europei” ha commentato Leshchenko. “Oggi i porti sono bombardati, gli allevamenti sono senza mangimi e devono uccidere gli animali, i russi lo fanno per distruggerci economicamente”. L’appello del ministro, prima che il collegamento si interrompesse improvvisamente, è di terminare i rapporti commerciali con la Russia assicurando invece agli agricoltori ucraini gli strumenti per continuare (o riprendere) a produrre. Leshchenko ha anche invitato l’Ue a fornire programmi di formazione in agricoltura per i giovani rifugiati per aiutare a ricostruire l’Ucraina dopo la guerra.