L’Ucraina rischia di perdere decine di milioni di tonnellate di grano a causa del blocco dei suoi porti sul Mar Nero da parte delle forze russe, in un colpo che di fatto rischia di esacerbare una crisi alimentare destinata a coinvolgere non solo l’Europa, ma anche i Paesi dell’Asia e dell’Africa che tradizionalmente fanno affidamento sulle esportazioni ucraine.
Questo il sunto dell’intervento del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy nella giornata di lunedì 2 maggio. “La Russia non permette alle navi di entrare o uscire, e sta controllando il Mar Nero” ha spiegato il Presidente. “La Russia vuole bloccare completamente l’economia del nostro Paese”. Una mossa, quella russa, che di fatto alimenta a rendere più inquietante e concreto lo spettro di una crisi alimentare globale, e che di fatto non l’aiuta a smarcarsi delle accuse mosse dalle Nazioni Unite verso l’inizio di aprile.
Si tratta di un’eventualità, quella di una crisi alimentare su larga scala, che ha spinto il Fondo Monetario Internazionale a scendere in campo per spronare i leader mondiali ad agire quanto prima; mentre pare che l’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, stia valutando l’approvazione di un pacchetto di aiuti dal valore complessivo di 5 miliardi di dollari per fare fronte all’emergenza in questione.