Alcuni droni kamikaze appartenenti alle forze militari della Russia hanno colpito alcuni depositi di olio di girasole situati in uno dei terminal della città portuale di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Più nello specifico, Mykolaiv rappresenta uno dei più importanti e grandi porti del cosiddetto Granaio d’Europa, e come molti dei suoi “colleghi” affacciati sulle acque del Mar Nero era rimasto paralizzato in seguito all’invasione delle forze armate russe.
L’annuncio dell’attacco dei droni è arrivato dalle stesse autorità locali: “A Mykolaiv, tre droni hanno colpito un oggetto di un’infrastruttura industriale, dove sono stati incendiati serbatoi con olio di girasole” ha commentato il sindaco Oleksandr Senkevich. Importante notare, stando ai rapporti trapelati, che l’attacco in questione è poche ore prima delle esplosioni nella capitale Kiev da parte di sospetti droni di fabbricazione iraniana, sempre più utilizzati dalla Russia per attaccare nelle profondità nel territorio ucraino. Il servizio di emergenza regionale ha pubblicato foto in cui si possono riconoscere i profili tondeggianti dei depositi avvolti da fumo e fiamme.
Vi ricordiamo, infine, che di fatto l’olio di girasole è una delle principali produzioni locali: la paralisi che ha colpito le linee di export determinata dallo scoppio delle ostilità ha causato un aumento dei prezzi – secondo le stime redatte dalla Coldiretti – del 66%, e spinto l’industria alimentare a ricorrere a strategie alternative, come la sostituzione con la colza o altri oli vegetali.