Come già vi avevamo accennato in seguito all’intervento del Presidente Volodymyr Zelenskiy nella giornata di ieri lunedì 2 maggio, l’Ucraina sta rischiando di perdere diverse milioni di tonnellate di grano a causa del blocco dei porti sul Mar Nero da parte delle forze russe. Stando a quanto rilevato dalle Nazioni Unite, si tratterebbe di un totale complessivo di circa 4,5 milioni di tonnellate di grano bloccate; una mossa che di fatto potrebbe andare a esacerbare il prospetto sempre più concreto di una crisi alimentare su scala globale che chiaramente andrebbe ad abbattersi con maggiore severità sui Paesi più poveri.
Un prospetto, quello della crisi, che ha già mobilitato il Fondo Monetario Internazionale; e ha spinto l’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, a valutare l’approvazione di un pacchetto di aiuti dal valore complessivo di 5 miliardi di dollari per fare fronte all’emergenza.
“La fame non dovrebbe diventare un’arma” ha dichiarato Martin Frick, funzionario del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, riferendosi al blocco dei porti in Ucraina e chiedendo la ripresa delle forniture alimentari ucraine ad altre nazioni per alleviare la crisi. Nel frattempo, la sospensione delle attività nei porti ha già portato i prezzi di grano e mais ad aumentare verso nuovi livelli.