Grazie alla collaborazione con Serve Robotics, startup dedicate alle consegne robotiche e con Motional, società che si occupa di veicoli autonomi, ecco che Uber Eats sta per lanciare un servizio di consegna tramite robot e veicoli autonomi.
I nuovi programmi relativi alle consgne verranno annunciati durante il Global Product Event dell’azienda. La collaborazione con Motional era stata in realtà annunciata già a dicembre: è la prima volta che Uber lavora insieme a un fornitore di veicoli autonomi ed è anche la prima volta che Motional si cimenta nel settore delle consegne automatizzate. Infatti, fino a questo momento, Motional si era concentrato sui robotaxis.
Serve Robotics, invece, è una spin-out di Uber Eats (si tratta di un’azienda nata per scorporamento da un’altra, ma dove quest’ultima continua a dirigerne le fila) e quindi è solo normale amministrazione la loro collaborazione.
Al momento i due programmi stanno provando a consegnare cibo solamente a pochi negozi. Il progetto di Serve tenderà a concentrarsi su viaggi più brevi a West Hollywood, mentre Motional gestirà le consegne su lunga distanza a Santa Monica.
In entrambi i casi sarà possibile capire cosa vogliano davvero i clienti, cosa vogliano davvero i commercianti e cosa abbia senso fare dal punto di vista delle consegne. Secondo quanto riferito da Uber, ai clienti verranno addebitate le consegne sia tramite Serve che tramite Motional, incluso il costo del cibo. Solo che non è ben chiaro come funzionerà il tutto.
In California, infatti, per poter addebitare una tariffa per una consegna autonoma, ecco che Motional dovrebbe ottenere prima uno speciale permesso dal Dipartimento dei veicoli a motore. Finora, invece, ha solamente un permesso per effettuare test con safety driver a bordo. In effetti, sul veicolo sarà comunque presente un operatore in carne e ossa. Per esempio, potrebbe essere necessario un guidatore umano se la consegna non avviene all’interno dell’area di competenza del servizio autonomo di Motional.
Secondo Uber, ecco che Motional si aspetta che alcune spese di spedizione normalmente applicabili potrebbero non essere addebitate durante questa fase iniziale.
Dal canto suo, invece, Serve non dovrebbe aver problemi perché al momento non ci sono leggi che impediscano alle aziende di far pagare le consegne effettuare dai robot. Nel caso, poi, il cliente decidesse di dare la mancia a un robot Serve, ecco che verrà rimborsato. Inoltre il robot sarà comunque monitorato da remoto da un operatore in carne e ossa, pronto ad assumerne il controllo in determinati casi, come, per esempio, l’attraversamento della strada.
Ricordiamo, poi, che già da tempo Uber Eats sta testando i droni per le consegne.