Beh, dai, almeno non succede solo qui da noi in Italia. Anche nel Regno Unito gli indignati di turno si sono rivoltati contro il celebre chef Rick Stein, reo di aver inserito nel conto due sterline extra per i condimenti. La cosa esilarante di questa tipologia di situazione è che quelli che si indignano perché gli altri osano far pagare loro i servizi in più richiesti sono gli stessi che nel loro lavoro non fanno 5 minuti in più di quanto previsto e si lagnano se non gli viene pagato ogni cosa in più che fanno. Per la serie, “fate quello che io dico, ma non fate quello che io faccio”.
Chef inglese osa addebitare in conto due sterline in più per i condimenti
Tutto è accaduto nel ristorante di Rick Stein in Cornovaglia. In pratica alcuni clienti hanno dichiarato di essere rimasti delusi dopo che gli è stato chiesto di pagare un extra di due sterline per dei condimenti in più, più precisamente della maionese, della salsa tartara e una salsa di piselli. Che poi, li capisco perfettamente: anche io oggi sono rimasta delusa quando il panettiere mi ha fatto pagare, oltre al pane, quel croissant in più che gli avevo chiesto.
Un portavoce del famoso chef ha però difeso la decisione del ristorante di addebitare ai clienti quelle due sterline in più, spiegando quello che tutti ormai dovrebbero aver capito: è la situazione economica attuale che crea queste situazioni. Semplicemente prima di tutto questo caos di inflazione e rincari, i margini di guadagno permettevano ai ristoratori di attutire a loro spese questi extra che, dunque, non venivano fatti pagare. Adesso i margini di guadagno sono praticamente scomparsi, quindi non è più possibile ammortizzare ciò che prima veniva offerto.
È giusto? È sbagliato? Non sta a noi stabilirlo. Comunque il portavoce ha poi approfondito la spiegazione. I loro condimenti sono fatti in casa, utilizzando le ricette speciali di Rick Stein e vengono preparati direttamente a Padstow dal team dello chef. Non si tratta dunque di prodotti commerciali, ma di prodotti fatti con materie prime di maggior qualità e frutto del lavoro della cucina. Lavoro che si paga, come è giusto che sia.
Il portavoce ha poi continuato ricordando a tutti che l’inflazione alimentare, i costi dell’energia e l’aumento dei salari hanno incrementato notevolmente i costi di produzione. Con riluttanza, come molti altri ristoratori, sono stati costretti a trasferire parte dei costi ai clienti.
Il menu parla chiaro d’altronde: una porzione di fish & chips con merluzzo e patatine costa 16.95 sterline, mentre nel menu online si trova un fish & chips con spigola e patatine a 18.95 sterline. I clienti possono poi aggiungere un contorno e salse per altre 2 sterline.
Nessuno obbliga nessuno a prendere quelle salse extra: se da fastidio dover pagare 2 sterline in più, semplicemente non si prendono le salse. Ma i clienti ormai hanno il dente avvelenato e prendendo forse spunto dai loro cugini di oltreoceano hanno proposto di boicottare il ristorante, definendo come “pura avidità” la scelta del locale.