Volo cancellato e vacanza annullata (o, nella migliore delle ipotesi, completamente rivisitata): se l’attuale situazione di incertezza dei voli aerei dovesse protrarsi fino al mese di agosto, il settore del turismo italiano rischia di vedere sfumare circa 800 milioni di fatturato – una stima tratta dai servizi turistici a terra che non verrebbero più usufruiti dai viaggiatori. È quanto emerge dal più recente rapporto redatto da Assoturismo Confesercenti, che ha preso in esame i dati elaborati da CST per l’associazione di categoria: nello specifico, si stima una perdita di almeno 1,2 milioni di passeggeri.
Lo stesso Assoturismo sottolinea come, di fatto, fino a ora il sistema abbia potuto reggere senza subire particolari contraccolpi, cancellazioni o disservizi, garantendo di fatto alternative equivalenti ai passeggeri dei voli annullati. Se però questo caos dovesse, come anticipato in apertura, protrarsi anche nel mese di agosto – quando di fatto le vacanze di infittiscono e “correggere” i voli diventa più complicato – allora ecco che si rischia l’annullamento di tutti gli altri servizi prenotati a destinazione, sia in Italia sia all’estero. Uno scenario in cui diventa terribilmente facile immaginare che gli stessi passeggeri decidano di cambiare destinazione o perfino rinunciare al volo.
Nei periodi di (relativa) normalità il numero di passeggeri nello Stivale nel solo mese di agosto ha sempre superato i 20 milioni di unità, con un 70% rappresentato da turisti internazionali. I numeri che vi abbiamo presentato in apertura – 1,2 milioni di passeggeri in meno e una perdita complessiva di 800 milioni – sono frutto di una quota di rinuncia compresa tra il 6 e il 7%, ma di fatto è importante notare che non tengono conto degli indennizzi per i ritardi, le richieste di risarcimento danni e i mancati ricavi delle stesse compagnie aeree.