L’allarme arriva da Coldiretti: il mercato alimentare dell’Europa è invaso da cibi potenzialmente pericolosi, che generano problemi e allarmi alimentari. Al primo posto, responsabile di questa “invasione” del mercato dell’Unione Europea, c’è la Turchia, che sorpassa addirittura quello che da sempre è l’importatore più temuto in questo senso, la Cina. A testimoniarlo ci sarebbero i dati relativi all’ultimo rapporto del Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nell’Unione Europea.
Coldiretti infatti parla di diversi allarmi alimentari fatti scattare nella Ue, dall’ortofrutta con pesticidi oltre i limiti ai fichi secchi con eccesso di aflatossine cancerogene come pure pistacchi e nocciole, che si sa che spesso vanno a sostituire i prodotti locali. L’occasione per farlo presente è l’ipotesi, caldeggiata da Coldiretti, di bloccare il processo di adesione all’Unione Europea e di pianificare sanzioni dopo l’offensiva decisa dal premier Erdogan contro le forze curde in Siria.
In particolare, sostiene Coldiretti, ammontano a 318 (su 3622 totali) gli allarmi scattati all’interno dei mercati dell’Unione Europea a causa di prodotti non conformi provenienti dalla Turchia, mentre al secondo posto si piazza la Cina con 310 casi documentati. “Una situazione che evidenzia chiaramente la distanza dagli standard di sicurezza alimentare dell’Unione Europea con evidenti rischi per la salute dei consumatori per l’assenza di adeguati controlli”, conclude Coldiretti.
[Fonte: Ansa Terra & Gusto]