Assistere a un rally di Donald Trump è come andare a uno spettacolo di magia: non sai cosa succederà, ma sei sicuro che qualcosa succederà. Questa settimana è accaduto ben due volte in due episodi diversi: entrambi riguardano il cibo. Benché il tema fosse l’economia con focus su costo della spesa e inflazione, il discorso è, come dire, deragliato completamente. Perché fra un esempio poco calzante con le confezioni di mentine Tic Tac e una menzione ai cereali Cheerios, Trump ha dato vita a scenette imperdibili. Dimostrando (come se ce ne fosse bisogno) il suo non-rapporto con il cibo e con tutto ciò che riguarda le tematiche più urgenti del Paese che vorrebbe governare.
Trump e le Tic Tac
Tutto è cominciato lo scorso mercoledì 14 agosto a un rally in North Carolina. Tema: economia e inflazione. Dopo una chilometrica premessa sull’argomento (della serie “adesso parliamo di economia” ripetuto all’infinito), attacchi a candidati non più in corsa (è riuscito persino a nominare Barack Obama) e frecciatine alla candidata democratica Kamala Harris, a un certo punto Trump si ferma. Fa per cercare nella giacca e all’improvviso tira fuori qualcosa.
“Ce l’ho proprio qua, l’ho anche usata una volta”. E poi: “Date un’occhiata”, mentre mostra una confezione di mentine Tic Tac. Subito dopo ne tira fuori un’altra, molto più piccola. E annuncia: “Questo è quello che succede [con il governo democratico nda], questa è l’inflazione”. Concludendo: “Qualcuno mi ha dato questa [più piccola] e ho pensato di usarla come esempio per l’inflazione”. Poco importa che si tratti semplicemente di due misure diverse, e che di sicuro non basta mostrare le mentine per spiegare il concetto. Ma tanto basta ai fan, evidentemente.
Trump e i Cheerios
Il Trump Show non è ancora finito. Il giorno dopo, giovedì 15 agosto, il nostro si trova a Bedminster, New Jersey per una conferenza stampa. Tema: economia e statistiche, in particolare riferite all’aumento del costo della spesa. Alcuni cartelloni titolano Price Increase Since Kamala Harris Took Office. Ovvero, aumento dei prezzi da quando Harris è alla Casa Bianca, almeno in veste da vice presidente. Sul palco accanto a lui, due tavoli pieni zeppi di alimenti: cartoni di uova, bottiglie di latte, burro, ketchup e senape, pane confezionato. E gli ormai famigerati cereali avena e miele di marca Cheerios.
Il problema è che fin da subito Trump fa fatica a concentrarsi sull’argomento del giorno. Il discorso comincia a deragliare su intelligenza artificiale, Elon Musk, comunismo, Viktor Orban, “cimiteri di uccelli” (nessuno ha la più pallida idea di cosa siano), tasso degli omicidi a Chicago. Neanche Cetto La Qualunque sarebbe stato capace di stargli dietro. A un certo punto, sorpassato il minuto 45, l’ex presidente sembra finalmente accorgersi dell’abbondanza che lo circonda. E lo fa proprio con i cereali: “Da quanto tempo non vedevo i Cheerios! Quasi quasi me li porto a casa”.
Fine dei riferimenti a cibo, prezzi, spesa e tutto ciò che avrebbe contato qualcosa in termini di policy in merito. Trump continua nei suoi flussi di coscienza, accoglie interventi da parte di ex partecipanti al reality The Real Housewives of New Jersey, fa i complimenti a una nonnina di 100 anni, firma magliette e afferma che solo lui è in grado di fermare la guerra Russia-Ucraina. Chi se ne frega se mancano consapevolezza, argomenti, soluzioni ai problemi pressanti del Paese. L’importante è l’intrattenimento.
I commenti e le parodie
Intrattenimento che giova a entrambe le parti, a quanto pare. Perché da subito sono partite innumerevoli imitazioni, parodie, commenti ironici sulle performance di Trump. Quella con le mentine in particolare ha scatenato i talk show satirici, da Jimmy Fallon a Desi Lydic del The Daily Show. Al The Tonight Show di giovedì Fallon ha deliziato gli spettatori con una imitazione a tutto tondo del rally in North Carolina, parodiando l’ex presidente con un: “È davvero triste che la Cina ci spii attraverso le Tic Tac”.
Ancora più caustica Lydic che ha commentato: “Ora, io non sarò un’esperta in macro economia, ma so per certo che l’inflazione non è definita da Grande Tic Tac e Piccola Tic Tac”. E conclude l’intervento con un consiglio: “E comunque, Donald, se qualcuno ti passa delle mentine, non ti sta dicendo di parlare di inflazione: ti sta suggerendo che il tuo alito ha bisogno di mentine”.