Il Trump Day è arrivato. Oggi, il neo Presidente americano si è ufficialmente insediato alla Casa Bianca.
E nonostante il Presidente eletto abbia riscontrato qualche “leggera complicazione” nel reperire cantanti cuor-di-leone disposti a dispiegare le loro ugole per la sua cerimonia di insediamento quale 45° Presidente degli Stati Uniti, il tradizionale pranzo cerimoniale al Campidoglio, Washington, sede dei due rami del Congresso americano, è iniziato come previsto, alle 18 di oggi, ora italiana.
Una consuetudine che si ripetete ininterrottamente negli USA sin dal 1953, da quando cioè ebbe luogo il primo pranzo augurale predisposto per l’allora Presidente Eisenhower, che comprendeva un semplice menù a base di prosciutto alla griglia, pollo e crocchette di patate.
Da allora, il pranzo inaugurale per il Presidente entrante è un rito tradizionale, la cui composizione si è notevolmente raffinata rispetto agli originali pollo e patate.
Il pranzo si svolge regolarmente, nonostante il nuovo Presidente, solo alcuni mesi fa, in giugno, si fosse espresso contro l’abitudine di approntare sontuosi pranzi cerimoniali per rappresentanti e capi di Stato, con la motivazione che “costano una fortuna”, sostenendo che affari e questioni di Stato si possono discutere davanti a un doppio Big Mac, quello con cui il neo Presidente avrebbe voluto omaggiare il capo di Stato cinese Xi Jinping.
Ciononostante, il pranzo inaugurale per l’insediamento di Trump non è a base di Bic Mac, è invece in linea con la portata dell’evento, impreziosito da vini pregiati, tutti di rigorosa produzione californiana, nel rispetto del motto del neo Presidente “make America great again” applicato all’enogastronomia da cerimonia.
Il primo piatto offerto ai 200 invitati, tra cui esponenti del Senato, del Governo e altri rappresentanti politici –così come riportato dal sito americano Eater— è composto da aragosta del Maine e gamberi del golfo con salsa di zafferano e crumble di arachidi, innaffiati da uno Chardonnay J. Lohr 2013 Arroyo Vista.
Decisamente elaborato il secondo piatto: manzo alla griglia Seven Hills con cioccolato fondente, succo di ginepro e gratin di patate, con accompagnamento di Delicate Black Stallion 2012 riserva e un Cabernet Sauvignon Napa Valley.
Per dessert gli invitati avranno sufflé al cioccolato con gelato allo sherry e vaniglia, servito con uno Champagne Californiano Korbel Natural Special Inaugural Cuvée.
Un menù raffinato, che non si discosta da quello approntato per i predecessori dell’attuale Presidente: il menu per il pranzo inaugurale del presidente Obama, nel 2013, comprendeva le immancabili aragoste, bisonte alla griglia e torta di mele, il dolce preferito dagli americani.
Per il Presidente Truman era invece stata servita zuppa di tartaruga, per Eisenhower gelfite di pesce (sorta di polpette di origine ebraica composte da vari tipi di pesce d’acqua dolce), oltre ai classici pollo e patate, per Kennedy zuppa di granchio e per Ronald Reagan una zuppa con uno dei frutti di mare più pregiati e apprezzati negli Stati Uniti, l’abalone.
Una tradizione che continua anche con l’attuale Presidente. Hamburger e pollo fritto, per ora, possono attendere.
[Crediti | Link: Eater, Business Insider]