Trump Jr. nella laguna veneta: la caccia sarebbe stata autorizzata

La Regione Veneto risponde alle richieste del consigliere Zanoni, ma il riscontro non è ancora sufficiente.

Trump Jr. nella laguna veneta: la caccia sarebbe stata autorizzata

Nella precedente puntata del caso, avevamo avvistato un Trump Jr. selvatico darsi alla caccia alle anatre (protette?) nella laguna veneta, con conseguente ira funesta (a quanto pare non del tutto motivata) del consigliere regionale Andrea Zanoni. La regione, interrogata, risponde: il figlio del neopresidente statunitense era stato autorizzato alla battuta di caccia. A darne conferma è Cristiano Corazzari, assessore della Regione Veneto per caccia e pesca. Zanoni, però, non è soddisfatto della risposta: Trump Jr. avrà anche avuto le carte in regola per cacciare, ma alcuni punti non tornano.

La risposta della Regione

Cristiano CorazzariCristiano Corazzari, assessore veneto per la caccia e la pesca

I riscontri sollecitati dal politico veneto di Europa Verde circa i permessi sulla battuta di caccia in laguna, ormai diventata un vero e proprio caso, sono arrivati rapidi. “Abbiamo rilasciato l’autorizzazione“, afferma Corazzari dalla Regione. Zanoni evidenziava come i cittadini non italiani non possano cacciare, perché il relativo tesserino viene rilasciato dalle singole regioni di residenza. Il Veneto sottolinea però che Trump Jr. e il resto della compagnia erano in possesso della documentazione necessaria.

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Il focus, allora, torna a spostarsi su altri punti, già sollevati in prima istanza da Zanoni. Permessi a parte, il video che ritrarrebbe l’americano insieme ad altre persone (tra cui l’imprenditore Oliver Martini, che gestisce la valle sfondo della vicenda) mostra un particolare esemplare d’anatra abbattuto, noto come casarca, la cui caccia sarebbe vietata e perseguibile penalmente. Il politico verde continua a interrogarsi su questo aspetto e lo fa presentando denuncia ai carabinieri di Mestre, oltre che chiedendo ulteriori delucidazioni all’assessore circa la procedura seguita dagli uffici regionali per autorizzare la battuta. La faccenda, insomma, probabilmente non finisce qui.