Aleksei Zimin era stato costretto ad abbandonare la Russia in seguito ad alcuni messaggi pubblicati sui propri spazi social contro la guerra e l’invasione dell’Ucraina. Lo chef, 52enne, aveva trascorso l’ultima manciata di anni in quel d’Oltremanica, gestendo un ristorante nel centro di Londra; e prima ancora – quando era ancora in Russia – conduceva un popolare programma tv di cucina.
Aleksei Zimin è trovato morto nelle ultime ore all’interno di una stanza in affitto a Belgrado, dove si trovava per promuovere il suo ultimo libro. A trovare il corpo, secondo quanto riportato dagli stessi media russi e serbi, è stato lo stesso proprietario dell’appartamento in questione, già insospettito dal fatto che lo chef non rispondeva ai suoi messaggi già da diversi giorni.
“La Russia sarà libera, in un un modo o nell’altro”
Vale la pena notare che Zimin aveva già espresso il proprio dissenso per le azioni del Cremlino nell’ormai lontano 2014, anno dell’annessione della Crimea; ma pare che a rendere necessario il più recente esilio siano state specificatamente le critiche alla politica di Vladimir Putin e, ancor più precisamente, all‘invasione dell’Ucraina.
“La Russia sarà libera, in un un modo o nell’altro” si legge in uno dei suoi messaggi social. Il suo ristorante londinese era diventato, nel corso del tempo, un ritrovo relativamente noto tra i gruppi di espatriati russi contrati alla guerra; e aveva anche donato denaro ai rifugiati di nazionalità ucraina.
Lo stesso Zimin aveva spiegato che, al fiorire delle violenze in Ucraina, il locale era stato oggetto di minacce e insulti, al punto che aveva vagliato l’idea di cambiargli nome. Ora la notizia della sua morte: dai rapporti delle forze dell’ordine locali si evince che il corpo non presenta segni evidenti di violenza o che potessero fare pensare ad altre circostanze sospette.
Il giudice che si sta occupando del caso, tuttavia, ha comunque ritenuto opportuno ordinare un’autopsia e un rapporto tossicologico così da accertare con più precisione le cause del decesso. Il team del ristorante, nel frattempo, sta rendendo manifesto il proprio cordoglio: “Per noi, Alexei non era solo un collega ma anche un amico, un compagno stretto con cui abbiamo condiviso molte esperienze: era buono, gentile e talvolta triste”.
“Siamo profondamente grati per le belle parole che abbiamo ricevuto oggi in sua memoria” si legge in un messaggio sui social. “Tutto il team Zima porge le nostre sentite condoglianze alla famiglia di Alexei e piange al suo fianco”.