Gli abitanti della zona ricorderanno sicuramente quando, nel 2019, era scoppiato un incendio in una nota pizzeria di Treviglio. Ebbene, adesso le indagini potrebbero essere giunte a una svolta: il sospetto è che possa essersi trattato di un tentativo di incassare l’assicurazione.
Questa storia inizia nella notte fra il 21 e il 22 dicembre 2019: all’epoca un incendio aveva distrutto il bar-pizzeria Jungla, quello che si trovava dentro al parco Baden Powell di via Marco Polo. Dopo aver domato le fiamme, ecco che erano partite le indagini per capire la causa del rogo, guidate dal Commissariato di Polizia di Treviglio insieme alla Squadra Mobile di Bergamo.
Ebbene, dopo tre anni le indagini hanno portato a pensare che si sia trattato di un tentativo di incassare l’assicurazione, motivo per cui ora il gestore del locale è stato denunciato. In realtà manca ancora la certezza definitiva in quanto il processo dovrebbe iniziare a Bergamo il 24 ottobre. In realtà lo scorso 17 luglio c’era stato il rinvio a giudizio, ma la notizia è trapelata solo in questi giorni quando una delibera di Giunta ha autorizzato la costituzione a giudizio del Comune. Sarà l’avvocato Katiuscia Bugatti a rappresentare l’ente in tribunale.
Il fatto è che la suddetta pzizeria si trovava su un’area di proprietà del Comune che, adesso, vuole chiedere il risarcimento danni visto che l’incendio ha creato diversi problemi e disservizi. In effetti, i Vigili del Fuoco avevano lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la zona.
Le fiamme erano state avvistate da alcuni condomini che abitavano nelle case circostanti il parco: quando si erano accorti dell’incendio, intorno alle 2.30 di notte, le fiamme erano già alte. Subito avevano chiamato i Vigili del Fuoco e sul posto erano arrivato quattro squadre da Treviglio e Dalmine, senza dimenticare una pattuglia della Polizia.
Tuttavia, appena arrivati, i pompieri si sono subito resi conto che la pizzeria era già totalmente distrutta: era circondata da una palla di fuoco. Una volta spento il rogo, ecco che erano partite le indagini della Polizia e del Nia, il Nucleo investigativo antincendio. Nessuno nella zona aveva notato presente insolite, mentre non c’era nessuna videocamera di sorveglianza che potesse fornire immagini utili.
Inoltre sul posto non erano state trovate neanche taniche di benzina che potessero far pensare a un rogo doloso, ma qualcosa in quella vicenda non convinceva pompieri e polizia: la velocità con cui la pizzeria era stata distrutta era troppo veloce. E sopralluoghi successivi hanno poi confermato i sospetti: in diverse zone della pizzeria erano presenti acceleranti di fiamma.
A proposito di incendi: da poco a Pontremoli lo storico ristorante La Borella di Magnani è stato distrutto dalle fiamme.