Un Ferragosto a contatto con la natura ha preso una piega inaspettatamente tragica per una cinquantina di campeggiatori in quel di Trevi, nel Lazio, a poco più di una novantina di chilometri dalla Capitale: i turisti in questione sarebbero infatti rimasti vittime di una grave intossicazione alimentare che li ha costretti al ricovero in ospedale. Al momento le autorità sanitarie che si stanno occupando delle cure non hanno ancora indicato con assoluta certezza le cause dell’intossicazione, ma di fatto non escludono che possa trattarsi di salmonella, probabilmente presente nell’acqua del campeggio in questione. Importante notare, tuttavia, che al momento si tratta di semplici ipotesi: il responso dei tecnici e delle forze dell’ordine, atteso nei prossimi giorni, farà luce sulla questione.
Secondo quanto ricostruito a partire dalla testimonianza dei campeggiatori, decine di loro – anche appartenenti a gruppi diversi – hanno accusato malessere generale, nausea, crampi e forti conati di vomito: comprensibilmente preoccupati, hanno proceduto ad allertare i responsabili del campeggio che a loro volta si sono attivati per contattare i medici del 118. All’arrivo del personale sanitario alcuni dei presenti versavano in condizioni così gravi da rendere necessario il trasferimento d’urgenza nell’ospedale, anche se di fatto nessuno ha riportato conseguenze gravi.
“Stiamo valutando la situazione: nelle prossime ore faremo analizzare l’acqua del campeggio e controlleremo bene la situazione” ha commentato a tal proposito il sindaco di Trevi nel Lazio, Silvio Grazioli: nel frattempo, i Carabinieri stanno portando avanti le indagini al fine di apprendere con certezza cosa possa effettivamente aver intossicato i campeggiatori, verificando anche l’impianto di depurazione del campeggio stesso. Si tratta del terzo caso di intossicazione alimentare riportato in pochi giorni, dopo quelli nel Salento e a Monza.