Trapani, cibo ai bisognosi in cambio di uno sconto sulla Tari: la proposta

A Trapani una proposta insolita arriva in Consiglio comunale: donare cibo ai bisognosi in cambio di uno sconto sulla Tari. E questo anche per evitare lo spreco alimentare.

Trapani, cibo ai bisognosi in cambio di uno sconto sulla Tari: la proposta

A Trapani in Consiglio comunale è arrivata una singolare proposta per contrastare lo spreco alimentare: perché non concedere uno sconto sulla Tari a chi dona il cibo per i bisognosi?

L’idea è venuta in mente al consigliere comunale Giuseppe Peralta. Insieme ai consiglieri La Barbera, Spada e Toscano ha deciso di presentare la mozione al Consiglio. Il cibo non deve essere buttato: si tratta di un problema “etico, economico, sociale e ambientale”.

La proposta prevede che i commercianti e le catene di distribuzioni conservino alimenti in buono stato ed edibili che, normalmente andrebbero buttati via, per donarli alle varie organizzazioni benefiche che li utilizzerebbero per cucinare dei pasti per le persone povere.

In cambio negozianti e supermercati riceverebbero incentivi e agevolazioni fiscali. Peralta ha spiegato che tale proposta gli è arrivata dall’Acli, ma in realtà è un progetto già in fase di studio da parte dell’Unione Europea e che trova concretizzazione in Italia nella legge “Gadda”.

Secondo Peralta, in questo periodo di grave crisi, riscoprire la solidarietà è fondamentale. Inoltre in Italia sta cambiando anche la cultura consumistica dello scarto: tutti dobbiamo modificare il nostro stile di vita per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Peralta spiega che consumare di meno potrebbe permettere di raggiungere una maggior giustizia sociale. Da qui potrebbe partire un progetto a lungo termine che permetta di raccogliere e ridistribuire le eccedenze, tramite anche azioni di volontariato che coinvolga tutti i settori. In questo modo si potrebbero “salvare dalla pattumiera” migliaia di chili di cibo e di farmaci ancora utilizzabili (il che è un po’ quanto sta accadendo anche nel Regno Unito per quanto riguarda gli sprechi alimentari e le eccedenze).

Per tale motivo la richiesta al Comune è semplice: che i soggetti della GDO e della ristorazione possano cedere o devolvere le eccedenze alimentari a enti no profit o a soggetti che operino nel sociale, sempre rispettando la soglia minima di merce in controvalore, ma riconoscendo loro riduzioni del 5-6% della Tari o al massimo il 20% della parte variabile o di altri tributi comunali.