L’allarme questa volta arriva dalla Toscana: Fedagripesca ha fatto sapere che la vendemmia è a rischio in quanto mancano i lavoratori stagionali. Si parla di 5mila stagionali in meno. Il fatto è che, solitamente, questi stagionali arrivano dai Paesi dell’Est, ma a causa del Coronavirus l’arrivo da queste zone è stato messo nella “black list”: qui, infatti, sono aumentati i casi di Covid-19, motivo per cui l’arrivo da tali zone è ora sottoposto a restrizioni e alle misure anti diffusione Sars-Cov 2.
Fedagripesca Confcooperative Toscana ha fatto sapere che se tali restrizioni andranno avanti, si avranno gravi conseguenze sulla vendemmia. Per questo motivo è stato fatto un appello al Governo affinché sia semplificata la procedura dei voucher agricoli. Si tratta di un sistema che aiuterebbe le aziende vitivinicole a trovare la manodopera necessaria, ma non solo: potrebbe aiutare anche gli italiani che al momento sono in difficoltà economiche a causa della pandemia.
Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Toscana e presidente della cantina sociale Colli Fiorentini, ha spiegato che con i voucher si potrebbe permettere a studenti, disoccupati e ristoratori che non hanno un lavoro di venire nelle vigne a dare una mano, in modo da guadagnare soldi e far ripartire l’economia.
E parla poi dell’“allergia” che Governo e sindacati sembrano avere nei confronti dei voucher, cosa che penalizza il lavoro agricolo. La vendemmia dura pochi giorni, ma la burocrazia ostacola le assunzioni per periodi così breve e i viticoltori non possono certo contare solamente sull’aiuto dei parenti. Il Governo, infatti, tramite il decreto legge del 18 marzo ha concesso le prestazioni agricole ai famigliari fino al sesto grado di parentela, ma questo non è certo sufficiente: la popolazione che lavora nel settore dell’agricoltura è anziana, quindi sono anziani anche i parenti.
Alcune aziende hanno cercato di ovviare al problema meccanizzando la raccolta dell’uva, ma molte preferiscono farlo ancora a mano. Ma non è finita qui: una volta terminata la vendemmia, le aziende dovranno confrontarsi con la crisi del mercato: l’export è in calo e i canali Horeca, della ristorazione e delle enoteche sono fermi. L’unico che va avanti è quello della GDO.