In carcere sono finite 6 persone, una ai domiciliari e quattro con obbligo di dimora per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’operazione è stata condotta dal comando dei carabinieri per la tutela del lavoro in tutta la Toscana tra Firenze, Prato e Pistoia e ha portato alla scoperta di 80 persone costrette a lavorare 13 ore al giorno per 30 euro.
Le indagini sono state svolte sulla base di una segnalazione della Prefettura che aveva riscontrato anomalie in una richiesta di protezione internazionale da parte di un cittadino straniero ospitato presso il Centro di Accoglienza Speciale (C.A.S) di Scandicci (FI). Dalle ricerche è emerso che gli uomini erano costretti a lavorare in un contesto privo delle condizioni minime di tutela della salute, igiene e sicurezza anche per 12-13 ore al giorno con una retribuzione che non superava i trenta euro, di cui una parte era trattenuta dai caporali delle società indagate che controllavano i lavoratori anche con dispositivi elettronici di tracciamento e positioning.
Fra i destinatari dei provvedimenti figurano un ospite del C.A.S. di Campi Bisenzio (FI), e uno della struttura Caritas di Sesto Fiorentino (FI); altri due erano già ospitati presso le strutture degli S.P.R.A.R. (Sistemi di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Scandicci e Campi Bisenzio.