Si chiama Artàporter la piattaforma gratuita che favorisce il rapporto tra artisti ed esercenti, siano questi proprietari di bar, ristoranti, studi professionali o negozi. L’idea è tanto semplice quanto geniale: sei al ristorante e sei rimasto colpito da un’opera d’arte esposta, come un quadro? Basterà inquadrare il QR code vicino all’opera per acquistarla e portarla immediatamente a casa. O meglio, dopo che si è finito di mangiare.
Ben quindici locali hanno già aderito all’iniziativa, che aiuta a promuovere l’arte proponendola in una versione ben più semplice rispetto alla classica galleria. Dopotutto, l’idea di Artàporter nasce proprio dall’esigenza di “ripensare i luoghi comuni dell’arte”, ovvero dalla capacità delle città di creare gallerie urbane con nuovi itinerari turistici. In questo caso, però, non si tratta solamente di spazi pubblici, ma anche privati, partendo per l’appunto dalla rete di commercianti che hanno voluto mettere a disposizione le proprie pareti per l’esposizione delle opere.
Nata a Torino, Artàporter è un progetto partorito dalle menti di Massimo Gioscia e Dario Ujetto e fondato con la collaborazione di Savio Musicco, Alyona Kosareva, Pierangelo Decisi, Emanuele Buscaglione e Gaetano Coppola; aiutati dall’incubatore di imprese dell’Innovation Square Center.