Andiamo a Torino perché qui un pub è stato minacciato dai no vax a causa del controverso cartello con su scritto “Vietato l’ingresso ai cani e ai non vaccinati”.
Un classico esempio di cattiva comunicazione. Tutto è successo dopo che sulla lavagnetta di ingresso di una birreria di Torino è comparsa la scritta “Vietato l’ingresso ai cani e ai non vaccinati”. La foto del cartello è stata ripresa da diversi gruppi no vax che hanno così deciso di pubblicare sui social il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del locale.
Nel giro di poche ore il pub è stato inondato da messaggi minacciosi e da inviti al boicottaggio, con qualche no vax che auspicava l’uso delle molotov, mentre altri chiedevano di dar fuoco al locale.
I no vax in questione hanno firmato i commenti con V_V, gruppo noto da tempo a Torino a causa di diversi atti di boicottaggio e vandalismo davanti alle scuole.
Il titolare del pub ha poi dato la sua versione dei fatti, sostenendo che prima di lanciare determinate accuse bisognerebbe conoscere i fatti. Il titolare ha spiegato che si è trovato nella situazione di non poter far entrare amici e clienti di vecchia data a causa di una loro scelta personale (che definisce condivisibile o meno, chi lo conosce sa come la pensa) e questo gli ha dato fastidio.
Così, in un momento di rabbia e frustrazione, ha deciso di scrivere quel messaggio sulla lavagnetta, a mo’ di denuncia e provocazione. In realtà da loro i cani sono sempre entrati, tanto che sotto la lavagnetta incriminata c’è anche la ciotola con l’acqua, ma come sempre questo non fa notizia.
Successivamente, sempre sulla pagina Facebook del pub, è stato pubblicato anche un messaggio della moglie dell’autore che rivela: “Pensa un pò se ora si scoprisse che non abbiamo mai chiesto il nazi pass, pensa un pò se ora si scoprisse come la pensiamo sui vaccini e pensa se si scoprisse che tutti gli insulti e la merda ce li siamo presi dalle persone che in teoria la pensano come noi e non hanno capito il feroce accostamento…pensa un pò…. che tristezza”. Il che ribalta un po’ la situazione.
In un commento ha poi specificato che quando si è costretti a fare le cose che non vuoi solo perché i Vigili ti dicono che altrimenti ti chiudono il locale per 5 giorni con annessi mille euro di multa, ecco che ti vengono fuori delle cose di pancia. Secondo il pub, tutta la vicenda sarebbe partita da un ragazzo universitario che voleva entrare senza “nazi pass” (sue parole, il che spiega chiaramente cosa ne pensi il locale della questione green pass).
Nonostante le spiegazioni del marito, cioè che se fossero passati i controlli sarebbe scattata la chiusura e che loro, in quanto lavoratori, non possono permettersi di chiudere, ecco che il ragazzo non ha voluto rassegnarsi. Per ripicca, poi, ha cominciato ha far girare la foto sui vari gruppi, scatenando poi tutta la vicenda.
In un altro post la proprietaria ha anche ammesso che loro non hanno mai usato mascherine, non hanno mai chiesto il green pass e hanno sempre abbracciato e baciato tutti. E conclude che loro stessi non hanno il green pass e semplicemente, non avendolo, non pretendono di entrare nei locali.
Quindi si è trattato di un gigantesco fraintendimento. Qualche utente, poi, anche fra quelli che prima li avevano attaccati, ha poi ammesso l’errore, sottolineando però il problema di comunicazione che si è andato a creare. Insomma, tanto rumore per nulla.