A inizio settembre a Torino riaprirà Piano 35, il ristorante del grattacielo di Intesa Sanpaolo: è quanto annunciato questa mattina in conferenza stampa, ed era una notizia che la città (quantomeno, la parte gourmet della città) attendeva da un po’.
Sì, perché se Torino aveva dapprima accolto con entusiasmo l’idea di proiettarsi finalmente nell’Olimpo delle “cities” moderne, con un grattacielo d’autore e un panoramico ristorante in quota, il tutto però non si era poi del tutto tradotto in fatti concreti. Qualche difficoltà, diverse incertezze nella guida della cucina, un approccio con una città che, si sa, non è sempre così accogliente con le novità. Alla fine, Piano 35 si era preso un periodo di pausa. Oggi annuncia un nuovo capitolo, con la riapertura al pubblico di tutti gli spazi, compreso il ristorante, affidato nelle mani dello chef due stelle Michelin Marco Sacco, patron del “Piccolo Lago” di Verbania, e già chef di Piano35 lo scorso anno.
Un progetto di cui Marco Sacco sembra – a prima vista – davvero aver preso le redini, deus ex machina di un progetto a cui l’intera città augura successo.
Sua la cucina, con una proposta che lo dimostra in maniera sempre più chiara e precisa (tra le novità portate da Sacco per la nuova stagione del ristorante più alto di Torino c’è l’introduzione di un menu degustazione dedicato proprio al suo Piccolo Lago, che permetterà di assaggiare alcuni dei più famosi piatti che lo chef serve nel suo ristorante di famiglia sul lago di Mergozzo).
Sua la scelta della nuova barlady di Piano 37, il cocktail bar due rampe di scale più su: è Cinzia Ferro, affermata bartender, che si presenta alla città con un progetto in cui ristorante e area bar sono permeabili, e mixology e cucina si incontrano.
Una firma ben presente, dunque, quella di Sacco, che probabilmente è la direzione migliore per dare identità a un progetto che forse per quello non era davvero riuscito a entrare nel cuore del pubblico.
Quanto alla cucina, la proposta del menu con i piatti del Piccolo Lago verrà affiancata da altri due menu, il Piemonte e il Mediterraneo, entrambi ordinabili nella versione da quattro o da sette portate. L’offerta per il pranzo, invece, ha l’aria super pop e, in effetti, vuole essere una proposta accessibile a tutti, con cinque box (di cui quattro salati e uno dolce) tra cui scegliere.
“La prima volta che sono salito fin quassù”, ha detto Marco Sacco, “ho guardato il panorama e ho cercato le montagne che vedo ogni giorno dal mio Piccolo Lago, i miei punti di riferimento. Poi mi sono accorto di essere in un giardino e ho capito che c’è un filo invisibile che lega questo luogo a quello dove vivo, una specie di radice che si espande nel sottosuolo e che arriva fino a qui. Piano35 per me è proprio questo: un albero che affonda le sue radici nella medesima terra che calpesto ogni giorno da cinquant’anni”.