Un piatto di pasta con una larva come ingrediente segreto: è quanto ha trovato un giovane studente della scuola media Don Milani di Torino nel pranzo servito in mensa venerdì 18 febbraio. E i genitori di tre classi, che comprensibilmente non hanno gradito il supplemento proteico in questione, hanno già indetto uno sciopero di protesta.
La Camst, che gestisce il servizio della mensa nella scuola in questione, è immediatamente corsa ai ripari rassicurando che stanno conducendo “le opportune verifiche al fine di ricostruire quanto accaduto”, e si dicono “pronti a prendere i provvedimenti necessari per evitare che episodi del genere possano ripetersi in futuro”. Per i genitori, però, l’opzione della diplomazia sembra essere sfumata già da tempo, complici anche gli alti prezzi dei pasti. “Il pessimo servizio mensa nelle scuole di Rivalta è gestito da Camst che fa pagare un pasto cinque euro e 50 centesimi, vermi compresi” spiega Daniele Passanante, papà del ragazzino che ha trovato la larva. “È inaccettabile che i ragazzi siano costretti a mangiare davvero male con tutto quello che le famiglie pagano: nelle ultime settimane è stato trovato del pane ammuffito, e ci sono stati diversi episodi in cui le porzioni non bastavano per tutti. Le insegnanti ci hanno chiesto di segnalare questi disservizi in Commissione mensa, ma nessuno ha risposto e non ci sono stati miglioramenti”.