Scherzone epico alla sorella finito male? No, in realtà in quanto è successo a una ristoratrice di Ulzio, in Val Susa, pare essere frutto di pura malizia atta a gettare fango sul prossimo. Ma andiamo con ordine: nel corso di un’ispezione nel ristorante in questione, gli agenti del Nas hanno riscontrato circa 25 chili di gnocchi mal conservati, contaminati con tracce di altri alimenti (carne, pesce e dolci), e a tal proposito è stato aperto un processo al tribunale di Torino per la violazione della legge sugli alimenti. Processo che, però, ha lasciato la povera donna del tutto sgomenta e incredula.
“Non sono stata io” ha ripetuto più volte la ristoratrice davanti ai magistrati. “Non ne sapevo niente”. Chiaro, potrebbe semplicemente parlare in malafede, ma un retroscena emerso nel corso del processo rende effettivamente difficile continuare a sospettare di lei. Un testimone, infatti, ha raccontato che lo stesso fratello della titolare, anch’egli ristoratore, avrebbe contattato un cuoco del locale dalla sorella offrendogli un premio in denaro per mettere a soqquadro la cucina. Una volta compiuta la missione basta contattare il Nucleo antisofsticazione, che certamente troveranno uno scempio, et voilà, il gioco è fatto. Al momento, la donna sta attendendo l’esito del processo a suo carico: se le prove e le testimonianze dovessero risultare attendibili e solide, il giudice potrebbe aprire un’indagine a carico del fratello. Ride bene chi ride ultimo, insomma.