La Gelateria Popolare di Torino è stata attaccata da un gruppo di “fascisti di zona”, come denuncia il titolare su Facebook. La gelateria artigianale torinese, nella zona centrale di Borgo Dora, è piuttosto nota in città e – per la qualità del suo prodotto – è anche al ventiduesimo posto della nostra Top100 delle migliori gelaterie artigianali. Ma, evidentemente, la sua attività di quartiere è stata letta come troppo di sinistra da alcuni gruppi politicizzati della zona. Almeno, è quanto denuncia sui social network con un lungo post Maurizio De Vecchi, titolare della gelateria.
“Cari amici”, scrive De Vecchi, “mettiamo il caso, facciamo l’ipotesi che io venga aggredito da un gruppetto di fascisti di zona che mi urlano “coglione anarchico” “ti facciamo chiudere” “ti tappiamo la bocca” “tanto ti facciamo strappare quelle scritte e te le facciamo ingoiare” riferendosi al logo ”il balon è di tutti” esposto in gelateria, logo di una campagna che si opponeva al trasferimento del Mercato del Libero Scambio. Mettiamo il caso, eh, facciamo l’ipotesi, non è mica successo. Però mettiamo il caso. Allora in quel caso, ma da adesso non solo in quel caso, io scriverei che ribadisco con forza di essere: Antifascista, Antirazzista, Contrario ad ogni tipo di discriminazione di razza genere religione e idee politiche ,Contrario ad ogni forma implicita o esplicita di omofobia, Contrario ad ogni tipo di violenza sia fisica che psicologica sulle donne, Contrario ad ogni tipo di guerra per dirimere le questioni internazionali. Preciso anche che il FASCISMO non è una convinzione politica, ma un REATO. Chi non si riconosce in questi VALORI, che non sono né di destra né di sinistra ma UNIVERSALI, può risparmiarsi la fatica di venire in gelateria. Spero di essere stato chiaro.
Agli ignoranti lascio il piacere di etichettarmi. Ecco, in quel caso che non è mica successo, scriverei questo.
Felice anno nuovo. Maurizio”.
Immediata la solidarietà da tantissimi concittadini e abitanti del quartiere, tanta da suscitare in Maurizio De Vecchi una reazione ulteriore: la sua proposta è di trovarsi tutti domenica 19 gennaio presso la sua gelateria, per poi devolvere l’incasso a Medici Senza Frontiere. Perché – scrive – “un gelato li seppellirà”.
[Fonte: Torino Oggi]