“Torino e il Piemonte sono indubbiamente un polo gastronomico d’interesse internazionale, ma le occasioni di attrazione per il pubblico non sono ancora abbastanza”: così Luca Iaccarino, giornalista gastronomico torinese e firma anche di Dissapore, ha presentato questa mattina la prima edizione di Buonissima, un nuovo evento che porta sotto la Mole la grande cucina internazionale. Una manifestazione nata con l’obiettivo di riportare le luci del mondo food sulla città, dunque, anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
“Nel 2021 Buonissima sarà più ampio e spettacolare, e invaderà tanti spazi cittadini”, dicono gli ideatori (insieme a Luca Iaccarino, il progetto nasce dalla mente del collega Stefano Cavallito e di Matteo Baronetto, chef una stella Michelin al Ristorante Del Cambio), “ma abbiamo fermamente voluto fare qualcosa già quest’anno, per dare un segnale positivo”.
Più di qualcosa, ci permettiamo di dire, vedendo il parterre degli ospiti di questa prima edizione di Buonissima. Nell’epicentro culturale e simbolico di Torino, la Mole Antonelliana, il 30 ottobre si terrà una grande cena-spettacolo. A cucinare per l’occasione un dream team che non esitiamo a definire d’eccezione: Ana Ros, Mauro Uliassi, Norbert Niederkofler, Albert Adrià e anche Ferran Adrià, che preparerà un piatto per omaggiare la memoria di un grande nome torinese della gastronomia internazionale, Bob Noto. Champagne, Barolo e tartufi saranno gli ingredienti principali di questa serata d’elite (120 posti, il costo della cena non è indicato nel comunicato stampa) che si terrà nella super scenografica Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema, nel cuore della Mole Antonelliana.
“Non riesco a pensare a un posto più bello al mondo dove fare una cena”, ha detto in conferenza stampa il giornalista Stefano Cavallito. E vista la location cinematografica, l’evento non poteva che avere un’ispirazione di questo tipo: la cena-spettacolo si chiamerà “Circo Fellini”, e prevedrà proiezioni e spettacoli curati da un altro personaggio torinese di rilevanza internazionale, il trasformista Arturo Brachetti. Non solo un evento a numero chiusissimo, comunque: per tutti gli altri Buonissima si sposta “off”, in un Villaggio (il nome è un chiaro richiamo al periodo d’oro torinese, quello delle Olimpiadi 2006, in cui l’head quarter della manifestazione era appunto il Villaggio Olimpico) che verrà allestito presso Combo a Porta Palazzo, in cui si terranno laboratori di degustazione aperti al pubblico.
In più, in diversi ristoranti torinesi, nella serata di giovedì 29 ottobre si terranno una serie di cene a più mani: un modo per dire che anche in cucina l’unione fa la forza.