Non accenna a placarsi il momento turbolento della ristorazione torinese. La nuova notizia del “risto-mercato” (dopo l’addio di Emin Haziri a Cannavacciuolo e quello di Antonio Romano a Spazio7) è l’arrivo di un nuovo chef alla guida del Ristorante La Pista, che lavora da tempo per raggiungere le vette della gastronomia cittadina.
Lo ha fatto fino a ora con Fabrizio Tesse e continuerà a farlo – assicurano dalla proprietà – con il nuovo chef, che risponde al nome di Alessandro Scardina e che arriva dall’Alessandrino, e più precisamente da Villa Bolina, dove era arrivato dopo un lungo peregrinare in giro per il mondo che ha formato la sua idea di cucina e l’ha riempita di tocchi fusion ed esotici.
La verità è che l’arrivo di un nuovo nome potrebbe essere una boccata d’aria fresca per un panorama gastronomico – quello della città di Torino – che sembrava essere più in affanno del previsto, soprattutto dopo l’ultima tornata di Stelle Michelin.
Come sarà la cucina di Alessandro Scardina?
Tre diversi menu interpreteranno la filosofia culinaria del giovane chef appena acquistato dalla città. Il primo è Trust, il menù più coraggioso e stravagante, molto estero ed estroso, contemporaneo e personale, quello più identitario, pensato per chi vuole lasciarsi guidare dallo chef, nel più classico dei significati di un menu degustazione. C’è poi un menu completamente vegetariano, il “Botanic World”, e un menu – immancabile in un ristorante cittadino iconico come quello che occupa gli spazi in cima al Lingotto, dove si è costruito un pezzo della storia contemporanea di Torino – “Radici, Gli Essenziali”, che celebra la tradizione piemontese, dal vitello tonnato (in cui lo chef sostituisce il girello con il sottofiletto) agli agnolotti del Plin ai tre arrosti.