WWF ha rivelato che ogni anno in Italia vengono sequestrate 10 tonnellate di tonno rosso a causa della pesca illegale. In particolare è in Sicilia che si tocca il picco della pesca e del commercio illegale con 32 operazioni di sequestro su 43, tutte avvenute fra il 2019 e il 2020.
Tuttavia la pesca illegale è stata segnalata anche in Calabria, Campania e Puglia. A fornire i dati è proprio WWF che ha analizzato le 43 operazioni effettuate dalla Polizia nel corso del 2019 e del 2020. WWF parla di una “minaccia per il mare e per la nostra salute”.
Per tutti questi motivi WWF ha presentato un’obiezione formale alla certificazione mondiale di sostenibilità MSC per l’industria giapponese della pesca al tonno rosso. Secondo WWF, infatti, gli studi scientifici in materia hanno confermato che non esiste una pesca al tonno rosso che sia certificabile come sostenibile.
Ma passiamo ai dati. Dal 1 gennaio al 17 giugno del 2019 e del 2020 più dell’80% della pesca illegale è stata registrata fra maggio e giugno, cioè quando c’è il picco della stagione della pesca. Nel 2019 sono stati fatti 16 interventi, saliti a 27 nel 2020. Per quanto riguarda le province interessate, nel 2019 11 su 16 interventi (circa il 68,7%) sono stati registrati fra Palermo, Catania e Messina, mentre nel 2020 sono saliti a 22 su 27, cioè l’81,5%.
Giulia Prato, Marine Officer del WWF Italia, ha auspicato che vengano fatti più controlli soprattutto in mare, sanzionando in maniera più severa chi froda danneggiando, fra l’altro, i pescatori che rispettano regole e consumatori. Inoltre il tutto si configura anche come un rischio per la salute pubblica: sempre fra il 2019 e il 2020 a Palermo sono stati registrati 14 casi di sindrome sgombroide e nel 40% dei casi il tonno sequestrato non era idone al consumo, probabilmente a causa di problemi durante la fase di conservazione.