L’Osservatorio Nutrizione e Benessere ha rivelato quali siano le fake news più comuni in merito al tonno. Sembra infatti che il tonno in scatola, pur essendo uno dei cibi preferiti dagli italiani, sia ancora circondato da un alone di falsi miti e leggende metropolitane che finiscono con il confondere le idee ai consumatori più suggestionabili e meno informati.
L’Istituto Ixè ha condotto un’indagine su richiesta dell’Osservatorio Nutrizione e Benessere, ANDID – Associazione Nazionale Dietisti e Nostromo. Ha così scoperto che parte delle persone intervistate erano vittime di falsi miti e pregiudizi sul tonno. I più comuni erano:
- notizie critiche: il 29% degli intervistati ha dubbi sulla provenienza del tonno, crede che ci siano altri pesci o fibre non animali nel tonno in scatola o pensa che sia tutto contaminato da metalli pesanti o mercurio (la cosa curiosa è che solo il 13% di costoro si ricorda il motivo per cui ritiene il tonno un alimento critico, gli altri si sono scordati il perché)
- non è adatto all’alimentazione dei bambini in età prescolare: il 21% degli intervistati era convinto che il tonno non fosse adatto come alimentazione per i bambini piccoli
- non è adatto alle donne in gravidanza: il 12% degli intervistati sostiene che il tonno non sia un alimento idoneo per le donne in gravidanza
ANDID ha ritenuto opportuno sfatare questi falsi miti una volta per tutte:
- il tonno non è adatto ai bambini e alle donne in gravidanza? Falso. I bambini, le donne in gravidanza e in allattamento e le donne in età fertile possono mangiare fino a 2 porzioni da 100 grammi di tonno fresco a settimana o in scatola, meglio se con olio EVO e basso contenuto di sale
- non si conosce la provenienza del tonno? Falso. Esistono 13 specie di tonno, ma solo 3 sono quelle che possono essere inscatolate: il tonnetto striato, il tonno pinna gialla e il tonno obeso
- il tonno in scatola non è sicuro? Falso. Il tonno in scatola raggiunge le tavole degli italiani dopo un lungo e attento iter di controlli eseguito dagli organi preposti. Inoltre vengono inscatolati solamente gli esemplari ritenuti adatti alla conservazione
Le stesse linee guida del Ministero della Salute consigliano di mangiare pesce fresco o surgelato 2-3 volte a settimana, in quanto il pesce è un’alternativa ideale alla carne. Infatti il pesce è ricco di acidi grassi insaturi, omega 3 e iodio.