Pare che durante la pandemia da Coronavirus ci sia stato un netto incremento dei consumi del tonno in scatola: la ricerca realizzata da Doxa per l’Ancit (l’Associazione Conservieri Ittici e delle Tonnare) ha registrato un +33,6%.
Un italiano su due ha aumentato il suo consumo di tonno in scatola, ma quali sono i motivi che hanno spinto i consumatori a mangiarlo? Eccoli:
- capacità di conservarsi a lungo e facilmente: 78%
- accessibilità: 47%
- valido sostituto del pesce fresco: 44%
- alimento gratificante: 38%
La ricerca dal titolo “Il consumo di tonno in scatola durante il lockdown” ha evidenziato come, da marzo in poi, sia aumentato il consumo di questo prodotto. Durante i primi 5 mesi del 2020, le vendite a volume sono arrivate a 33.810 tonnellate (comprensive del tonno sott’olio, di quello al naturale e dei filetti di tonno).
Il tonno viene mangiato da tutti (99%) e il 36% degli italiani lo mangia 2-3 volte a settimana (inoltre più del 60% degli italiani lo mangia dopo aver consultato l’etichetta secondo un’altra indagine condotta da Ixè). Fra i giovani di età compresa fra i 18 e 25 anni questa percentuale sale al 41%.
Inoltre in molti lo considerano un comfort food, adatto per essere mangiato da soli (17%), insieme al proprio partner (67%) o con i figli (43%), anche se di solito viene abbinato insieme ad altri cibi.
Se questa ricerca ha ridestato in voi la sopita passione per il tonno in scatola, ma non sapete quale scegliere, non temete: la nostra prova di assaggio dissiperà tutti i vostri dubbi.