Il Geranium di Copenhagen è il miglior ristorante del mondo, almeno secondo la classifica internazionale The 50 Best Restaurants 2022, che ha tenuto la sua premiazione annuale questa sera – lunedì 18 luglio – all’Old Billingsgate Market di Londra, dopo uno spostamento della sede della premiazione da Mosca, dove era inizialmente prevista e da dove è stata spostata in fretta e furia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Sul podio accanto al Geranium il ristorante Central di Lima (No.2) e il Disfrutar di Barcellona (No.3).
Ampiamente annunciata, la vittoria del ristorante dello chef Rasmus Kofoed era quasi scontata, stante il suo secondo posto nella classifica 2021 e l’impossibilità per il Noma di René Redzepi (primo l’anno scorso) di trionfare ancora, visto il regolamento che relega i vincitori anno dopo anno in una speciale “Best of the Best”.
Eppure, con le classifiche non si sa mai: nessuno probabilmente avrebbe scommesso – anche se in molti ci avevano sperato – in un piazzamento così buono (ottimo) della ristorazione italiana, che era uscita dalla stessa classifica nel 2021 con le ossa un po’ rotte e pochi piazzamenti degni di nota. Alla fine, magia delle magie, 365 giorni dopo, il Bel Paese del bel mangiare si ritrova con sei ottimi chef all’interno dei primi cinquanta del mondo: su tutti trionfa Lido 84 – ottavo – seguito da Massimiliano Alajmo de Le Calandre – decimo posto- e da Mauro Uliassi, che scala la classifica piazzandosi al dodicesimo posto (e vincendo anche il premio come Highest New Entry Award, più alto ingresso dell’anno nella 50 Best). Poi, al diciannovesimo posto, troviamo Enrico Crippa e dieci posizioni più giù (ventinovesimo) Norbert Nierderkofler.
La classifica 2022 dei migliori ristoranti del mondo, annunciata alla cerimonia di premiazione a Londra, include i locali di 24 paesi suddivisi in 5 continenti con 12 ristoranti che fanno il loro debutto in classifica e due ritorni in classifica. Tra le new entry, oltre a Uliassi, si possono annoverare: l’Alchemist (No.18) e il Jordnær (No.38), entrambi a Copenaghen; The Jane (No.23) ad Anversa; Le Clarence (No.28) a Parigi; il St Hubertus a San Cassiano in Italia (No.29); e l’Ikoyi (No.49) a Londra.
René Frank del Coda di Berlino (primo e unico ristorante specializzato in dessert di alta cucina in Germania) riceve il premio The World’s Best Pastry Chef, mentre il World’s Best Sommelier Award viene assegnato a Josep Roca, sommelier di El Celler de Can Roca a Girona, in Spagna. Il Nobelhart & Schmutzig (n. 17) riceve l’Highest Climber Award, poiché il ristorante di Berlino sale di 28 posizioni rispetto alla lista del 2021. Atomix (n.33) a New York vince il Gin Mare Art of Hospitality Award, mentre Jorge Vallejo del ristorante Quintonil a Città del Messico vince l’Estrella Damm Chefs’ Choice Award. Aponiente, nel sud-ovest della Spagna, porta a casa il Flor de Caña Sustainable Restaurant Award.
Il Sud America vanta complessivamente otto ristoranti in classifica, tra cui spiccano il secondo posto assegnato al Central a Lima, riconosciuto come miglior ristorante del continente, le new entry Mayta (No.32) a Lima e l’Oteque (No.47) a Rio de Janeiro grazie ai quali il Sud America copre posizioni diverse nella classifica. Segue l’Asia con sette ristoranti, tra cui spiccano il Den a Tokyo (No.20), riconosciuto come miglior ristorante in Asia, e due nuovi ingressi: il Sorn a Bangkok (No.39) e La Cime a Osaka (No.41). Debutta in classifica il Fyn a Cape Town (No.37) incoronato miglior ristorante dell’Africa, mentre il Pujol (No.5) a Città del Messico si aggiudica per la terza volta il titolo di miglior ristorante del Nord America.
La serata ha dato anche spazio ai vincitori dei premi speciali già annunciati, tra cui Dieuveil Malonga, Koh Seng Choon e Olia Hercules e Alissa Timoshkina che si sono aggiudicati il premio Champions of Change; Leonor Espinosa, nominata The World’s Best Female Chef, premio sponsorizzato da Nude Glass; l’imprenditrice sociale Wawira Njiru, vincitrice dell’Icon Award; e il ristorante marsigliese AM par Alexandre Mazzia che ha conquistato l’American Express One To Watch Award.
Classifica 1-50
- Geranium, Copenhagen
- Central, Lima
- Disfrutar, Barcelona
- Diverxo, Madrid
- Pujol, Mexico City
- Asador Etxebarri, Atxondo
- A Casa do Porco,São Paulo
- Lido 84, Gardone Riviera
- Quintonil, Mexico City
- Le Calandre, Rubano
- Maido, Lima
- Uliassi, Senigallia
- Steirereck, Vienna
- Don Julio, Buenos Aires
- Reale, Castel di Sangro
- Elkano, Getaria
- Nobelhart & Schmutzig, Berlino
- Alchemist, Copenhagen
- Piazza Duomo, Alba
- Den, Tokyo
- Mugaritz, San Sebastian
- Septime, Patigi
- The Jane, Antwerp
- The Chairman, Hong Kong
- Frantzén, Stoccolma
- Restaurant Tim Raue, Berlino
- Hof Van Cleve, Kruishoutem
- Le Clarence, Parigi
- St. Hubertus, San Cassiano
- Florilège, Tokyo
- Arpège, Parigi
- Mayta, Lima
- Atomix, New York
- Hiša Franko, Kobarid
- The Clove Club, Londra
- Odette, Singapore
- Fyn, Cape Town
- Jordnær, Copenhagen
- Sorn, Bangkok
- Schloss Schauenstein, Furstenau
- La Cime, Osaka
- Quique Dacosta, Denia
- Boragó, Santiago
- Le Bernardin, New York
- Narisawa, Tokyo
- Belcanto, Lisbona
- Oteque, Rio de Janeiro
- Leo, Bogotà
- Ikoyi, Londra
- SingleThread, Healdsburg