Fino a ora era stata uno dei Paesi meno colpiti dal Coronavirus, tanto da essere citata in molti casi come un esempio e un caso da studiare: ora però anche la Thailandia affronta il suo piccolo lockdown, con la chiusura di bar e ristoranti per un mese.
A partire dal 4 gennaio e fino al primo febbraio infatti, resteranno chiusi tutti i bar, le discoteche, le sale massaggi, i ristoranti e anche i parrucchieri, i centri estetici e le palestre. Si partirà da Bangkok, la capitale dove il picco dei contagi è stato maggiore.
Chiuderanno anche le scuole di ogni ordine e grado per due settimane, e ci sarà un coprifuoco dalle 22 alle 5, oltre al divieto di spostarsi al di fuori della propria provincia. I dati, se guardati dal nostro punto di vista, non sono così allarmanti, ma il picco è evidente: appena una decina di giorni fa il Paese aveva una decina di casi al giorno, mentre nel periodo natalizio sono diventati diverse centinaia.
A oggi i casi totali in Thaialndia sono oltre settemila, con 64 decessi. A causare l’aumento dei casi è stato un focolaio legato al mercato centrale del pesce della città di Samut Sakhon, poco distante dalla capitale.
[Fonte: Tg Com 24 | Ph. Pixabay]