In UK la catena di supermercati Tesco è finita nei guai a causa della sua pubblicità ingannevole in merito ai suoi cibi a base vegetale: le sue pubblicità erano fuorvianti per quanto concerneva i benefici ambientali collegati a questa gamma di alimenti.
La campagna pubblicitaria in questione è quella denominata Plant Chef: in essa si vede una donna che mangia un hamburger vegetariano affermando che è “meglio per il pianeta”. Tuttavia l’ente che si occupa di controllare le pubblicità nel Regno Unito non era d’accordo con tale affermazione. Anzi: l’ente ha dichiarato che questa affermazione non era supportata da nessuna fonte.
Ovviamente Tesco ha rivelato di essere deluso da tutta questa faccenda. Gli annunci pubblicitari in questione sono andati in onda lo scorso ottobre e novembre su TV, radio e anche siti online. Tuttavia, secondo quanto riferito dalla Advrtising Standards Authority, hanno ricevuto ben 171 reclami da parte del pubblico.
Secondo l’ASA, Tesco non poteva essere a conoscenza dell’intero ciclo vitale dell’hamburger presente nel suo spot e quindi non poteva motivare in nessun modo la sua affermazione secondo la quale un hamburger vegetale fosse migliore per il pianeta rispetto a quelli a base di carne.
Dal canto suo Tesco aveva provato a difendersi sostenendo che le sue pubblicità non contenevano affatto “affermazioni assolute” per quanto riguardava l’ambiente in quando non riferivano che il prodotto fosse “totalmente sostenibile”, ma niente da fare: le pubblicità sono state vietate e rimosse.
L’ASA ha poi sottolineato che è generalmente accettato il fatto che, passando a una dieta vegetariana, i consumatori possono ridurre in questo modo l’impatto ambientale complessivo. Solo che alcuni dei prodotti a base vegetale presenti nell’hamburger contenevano una combinazione di ingredienti ottenuti con processi di produzione complessi, cosa che in realtà ha teoricamente un impatto ambientale negativo simile o maggiore rispetto alle alternative a base di carne.
Diciamo anche che al momento molti ambientalisti stanno accusando diverse aziende del fenomeno del greenwashing, cioè di esagerare volutamente i benefici ambientali dei loro prodotti. Per esempio a fine 2021, Greenpeace aveva accusato McDonald’s di aver fatto del greenwashing per quanto riguardava il suo ristorante a emissioni zero.