La strada che collega la crisi climatica e il cibo è percorribile in entrambi i sensi di marcia. In altre parole, se il sistema alimentare globale è innegabilmente responsabile del riscaldamento globale, può diventare – se declinato (e in un certo senso ci viene da dire rivoluzionato) a modo – addirittura una forma di soluzione. Questo, in soldoni, è il nucleo dell’intervento con cui Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ha inaugurato la 14esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, che si terrà nel Parco Dora di Torino fino a lunedì 26 settembre. In particolare, durante il suo discorso, Petrini ha voluto soprattutto puntare il dito contro l’ottusa voracità di un sistema che consuma risorse e impoverisce il suolo senza tuttavia soddisfare il bisogno nutritivo di tutti.
“Già oggi che la popolazione mondiale non supera gli otto miliardi di persone, si produce cibo in grado di sfamarne dodici” ha commentato Petrini, sottolineando l’incredibile mole dello spreco alimentare mondiale e bollandola come un “fallimento epocale”. Dopotutto, la matematica non è certo un opinione: il cibo c’è ed è abbondantemente in eccesso, eppure centinaia di milioni di persone continuano a soffrire la fame. Cibo che, beninteso, per essere prodotto ha richiesto (e successivamente sprecato, considerando che finisce per essere buttato) miliardi di litri d’acqua e milioni di ettari di suolo. In questo contesto, Terra Madre vuole fungere da catalizzatore e fenomeno culturale per celebrare il cibo e il legame tra i prodotti e il territorio con oltre 550 eventi e più di 700 espositori provenienti da tutte le regioni d’Italia e del mondo. Una festa dell’alimentazione, in altre parole, che tuttavia deve anche focalizzare l’attenzione sull’assoluta urgenza della lotta al cambiamento climatico.
Una lotta che, come accennato, può essere declinata anche attraverso il cibo, intendendolo “come vettore attraverso cui concretizzare la transizione e la rigenerazione di cui abbiamo bisogno”, come ha spiegato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. “Il cambiamento è già in atto: ognuno di noi può scegliere di esserne parte come protagonista, oppure di subirne solamente le conseguenze. Terra Madre esiste proprio per comprendere le storture dei sistemi alimentari e per capire come agire in prima persona”. Nei giorni a venire si parlerà di rincari energetici, della morsa della siccità, della perdita di sovranità alimentare e del sopracitato spreco alimentare; spianando la strada per un cambiamento di rotta che – speriamo – possa finalmente arrivare.