Una narrazione che tenterà di esplorare ogni ombra del grande ingranaggio della filiera alimentare, percorrendo il viaggio che inizia nelle campagne e finisce sugli scaffali dei supermercati. Terra – La filiera sporca è la prima serie podcast realizzata dall’associazione ambientalista Terra!, e di fatto si pone di ascoltare le voci di ricercatori, giornalisti, sindacalisti e anche attivisti e braccianti per ricostruire la storia del caporalato in Italia e le lotte intavolate per la giustizia sociale e i diritti in agricoltura.
La filiera sporca debutterà nella giornata del 19 luglio sulle principali piattaforme di ascolto online e si declinerà in cinque episodi complessivi. La narrazione punterà immediatamente i riflettori su Arkadiusz, Wojcech e Bartosz; i tre studenti polacchi già raccontati da Alessandro Leogrande nel suo libro “Uomini e caporali” e meritevoli di aver innescato, con le proprie denunce risalenti ai primi anni 2000, il primo processo europeo contro il moderno caporalato di Puglia. Era il 22 febbraio 2008 quando il Tribunale di Bari emise la sentenza di primo grado del primo processo penale contro
un’associazione transnazionale di caporali, che di fatto aveva ridotto in schiavitù centinaia di braccianti nelle campagne della Capitanata. Un biennio più tardi, a Rosarno nel 201 e a Nardò nel 2011, due proteste fanno emergere le drammatiche condizioni di vita e di lavoro dei braccianti agricoli – una denuncia squillante che porta i lavoratori ad autorganizzarsi. Occorrerà attendere il 2016, tuttavia, per la Legge 199 che di fatto cambiò nettamente l’approccio della lotta al caporalato estendendo la responsabilità dello sfruttamento anche alle stesse aziende che impiegavano manodopera irregolare – una Legge nata dall’indignazione nazionale seguita alla morte di Paola Clemente, operaia specializzata nell’acinellatura dell’uva.
Tra le voci del podcast segnaliamo Fabio Ciconte, direttore dell’associazione Terra!; Yvan Sagnet, uno dei protagonisti dello sciopero di Nardò; Antonello Mangano, scrittore e giornalista; Stefano Liberti, giornalista; Adele Cacciotti, sindacalista di Federbraccianti; Giovanni Mininni, Segretario generale Flai CGIL; Francesco Franzese, CEO dell’azienda “La Fiammante”; Maurizio Martina, ex ministro delle Politiche Agricole; Michele Colucci, ricercatore del Cnr. Numerose anche le voci d’archivio, tra cui quelle di Alessandro Leogrande e di Giuseppe Di Vittorio.