Niente più bancarelle con generi alimentari – frutta e verdura in particolare – esposti al di fuori dei negozi in quel di Terni. Il proverbiale filo della matassa, come probabilmente alcuni di voi avranno già intuito, è di natura prettamente sanitaria: il divieto ha come obiettivo di tutelare l’adeguata conservazione dei prodotti alimentari in questione e, di conseguenza, la salute dei consumatori. Il che, lo dobbiamo ammettere, è più o meno comprensibile, che d’altronde la carta dello spauracchi sanitario è sempre forte e attuale; anche se – forse romanticamente – spiace rinunciare a quei mosaici di colori e di profumi che tradizionalmente di allungano dalle botteghe e dei negozi. In maniera più pratica, invece, ci chiediamo se gli abitanti di Terni non fossero soliti lavare frutta e verdura una volta arrivati a casa.
Niente più frutta e verdura fuori dai negozi a Terni
E badate bene – non ci stiamo certo riferendo a un consiglio, una linea guida che invita i commercianti a rivalutare la disposizione della propria merce: si tratta di una vera e propria ordinanza comunale, firmata di pugno dal vicesindaco di Terni Riccardo Corridore (per conto, beninteso, del sindaco Bandecchi) e che prevede ammenda e addirittura fino a sei mesi di chiusura per chi non intende seguire le nuove regole. In altre parole – vuoi esporre frutta e verdura al di fuori del tuo negozio di alimentari? Beh, preparati a tirare giù la serranda e a prenderti una bella vacanza. Vacanza domestica, sia chiaro, che con l’attività chiusa diventa dura emigrare alle Maldive.
L’ordinanza è naturalmente stata trasmessa alle forze dell’ordine locali e alle altre forme di autorità incaricate di occuparsi dei controlli. Ce li immaginiamo, gli amici in divisa, che oltre a multare macchine in divieto di sosta o altri casi simili terranno un occhio aperto per eventuali meloni, pesche o peperoni in fuorigioco.
È bene notare, per di più, che il divieto non interessa solamente il suolo comunale, ma anche gli spazi di proprietà privata. “Agli esercenti commerciali di generi alimentari, con particolare riferimento ai venditori di frutta e verdura” si legge a tal proposito nel testo del provvedimento “è vietata l’esposizione di frutta, legumi, erbaggi, generi alimentari e simili al difuori dei locali di vendita sia su suolo pubblico che privato o di uso pubblico o aperto al pubblico”.
Le conseguenze, come accennato, sono decisamente severe: alla prima violazione accertata la chiusura sarà di quindici giorni, alla seconda di sessanta e alla terza sei mesi.