L’introduzione dell’obbligo di Green Pass nel mondo della ristorazione (sia per clienti e commensali che gestori) ha alimentato nuove (o vecchie?) polemiche e divisioni, con locali che fremono dalla voglia di far sentire la propria voce: è il caso anche del 18 commensali, ristorante di Taranto che ha deciso di abbassare la saracinesca in segno di protesta contro la certificazione verde.
Lo staff del locale ha condiviso su Facebook la foto del locale chiuso, con un cartello appiccicato alla serranda che legge: “A causa della persecuzione psico-pandemica e del criminale progetto di distruzione di tutte le attività commerciali, tutto lo staff informa che non diventeremo mai complici di questo sistema e che la nostra protesta silenziosa sarà quella di restare a casa piuttosto che trasformarci in controllori discriminanti. Con la speranza di dirvi “a presto””. I contratti dei dipendenti, però, sono ancora tutti in piedi.
Pamela Rocchetto, titolare del locale in questione, si è premurata di specificare che la protesta non va etichettata come messaggio No Vax, ma come semplice dimostrazione di dissenso di un sistema “oppressivo e discriminatorio”. E la decisione non è affatto stata facile: “Mio marito è un poliziotto, ma attualmente è sospeso e senza stipendio perché non si è attenuto all’obbligo vaccinale”, racconta la ristoratrice, il cui nucleo famigliare ora si trova privo di due fonti di reddito. Lei, però, non molla: “Io non posso armarmi di app e fare il controllare. La vaccinazione deve essere una scelta libera, sia per i miei dipendenti che per i miei clienti, ai quali mai mi sognerei di chiedere i dati personali”.