L’abbaglio troppo abbagliante della pubblicità, la patina subdola della comunicazione che ti parla (in tutti i sensi) alla pancia: Taco Bell, colosso del fast food a stelle e strisce, è finito nei pasticci, trascinato in tribunale a causa di pubblicità ingannevole. L’accusa è relativamente semplice: in poche parole la catena sarebbe stata accusata di servire prodotti molto meno abbondanti rispetto a quanto mostrato sui materiali pubblicitari, con due particolari piatti che hanno attirato l’attenzione dell’accusa – il Crunchwrap e la pizza messicana.
Ma andiamo con ordine: la vicenda ha avuto inizio circa un anno fa, nel settembre del 2022, quando Frank Siragusa, cittadino newyorkese nonché querelante, decise di acquistare una pizza messicana presso un punto vendita della catena. Quando il piatto giunge al tavolo, tuttavia, lo stomaco di Siragusa si chiude per la delusione: la pizza aveva “circa la metà del ripieno di manzo e fagioli che si aspettava”.
Taco Bell nei pasticci: i dettagli della causa per pubblicità ingannevole
Mai scherzare con un uomo affamato, insomma. La segnalazione di Siragusa si è poi allargata a coinvolgere anche altre voci del menu di Taco Bell come il Crunchwrap Supreme, il Grande Crunchwrap e la Veggie Mexican Pizza, tutte macchiate della stessa accusa – l’aspetto dei piatti nei rispettivi materiali pubblicitari è comicamente più abbondante che nella realtà.
Nei materiali presentati alle autorità giudiziarie sono naturalmente presenti delle immagini che mostrano, fianco a fianco, le immagini promozionali dei prodotti in questione e le foto scattate dello stesso Siragusa. La differenza, come abbiamo accennato qualche riga fa, è netta. “La promessa di una grande porzione di cibo fatta da Taco Bell sta facendo sì che i consumatori ordinino dai ristoranti di Taco Bell e facciano acquisti che altrimenti non avrebbero fatto” si legge nel testo dell’accusa”.
L’accusa ha tentato, in altre parole, di allargare la propria tesi ad abbracciare il più ampio discorso riguardante la situazione socio-economica attuale: “Le azioni di Taco Bell sono particolarmente preoccupanti ora che l’inflazione, il cibo e i prezzi della carne sono molto alti” si legge a tal proposito nel verbale. “Parecchi consumatori, in particolare quelli a basso reddito, stanno soffrendo nel farsi i conti in tasca”.
Stando a quanto lasciato trapelare la deposizione include la richiesta per un processo con giuria, esigendo un risarcimento pari a cinque milioni di dollari per “pratiche commerciali sleali e ingannevoli” e chiedendo naturalmente a Taco Bell di rivedere e correggere i propri materiali pubblicitari.