Svolta di Caffarel nell’affair Gianduiotto: “Non ci opponiamo all’Igp”

Caffarel ci tiene a precisare che nella guerra del gianduiotto non si è mai opposta all'Igp. E lo fa con un comunicato stampa

Svolta di Caffarel nell’affair Gianduiotto: “Non ci opponiamo all’Igp”

Caffarel ha appena diramato un comunicato stampa per sottolineare la sua posizione nella questione spinosa della guerra del gianduiotto, quella che, riassumendo molto, vede la Lindt (proprietaria della Caffarel dal 1998) opporsi alla richiesta di Igp da parte del Comitato del Giandujotto di Torino per una questione collegata alla ricetta proposta nel disciplinare. Ebbene: Caffarel ha ribadito che loro non si oppongono assolutamente all’Igp.

Caffarel fra due fuochi: riuscirà a mediare?

caffarel gianduiotto

A dire il vero, nessuno aveva mai sostenuto che Caffarel si stesse opponendo all’Igp. Dando un’occhiata in giro l’azienda è sempre stata tirata in ballo in questa faccenda per due fatti incontrovertibili:

  • è stata lei a inventare e produrre per prima il Gianduiotto più di 150 anni fa
  • dal 1998 fa parte di Lindt

Tuttavia, nonostante nessuno abbia mai affermato il contrario, ecco che Caffarel ha sentito l’esigenza di ribadire la sua posizione in merito.

Breve recap della faccenda per chi approcciasse solo ora alla “guerra del gianduiotto”. Nel marzo 2022 il Comitato del Giandujotto di Torino ha iniziato la procedura per la richiesta dell’indicazione geografica protetta. A sostenere il Comitato ci sono grandi aziende del settore come Ferrero, Domori e Venchi, ma anche artigiani come Gobino e La Perla (in totale una quarantina fra aziende e artigiani).

Fin qui tutto ok, almeno fino a quando l’iter non viene bloccato da Lindt. La multinazionale svizzera, infatti, non concorda sulla ricetta depositata nel disciplinare. Mentre il Comitato promuove la ricetta originaria, ecco che Lindt, invece, vorrebbe diminuire la quota di nocciole e inserire il siero di latte (che però nella ricetta originaria non c’è). Da qui la disputa.

Il Piemonte porta la guerra del gianduiotto a Bruxelles Il Piemonte porta la guerra del gianduiotto a Bruxelles

È in questo clima che si inserisce Caffarel che, tramite un comunicato stampa, sottolinea quanto sia importante l’iniziativa del Comitato del Giandujotto di Torino che vuole valorizzare la riconoscibilità di questo prodotto tipico della tradizione dolciaria torinese, tramite l’introduzione dell’indicazione geografica protetta (IGP).

Per questo motivo Caffarel che, ricordiamo, fa parte di Lindt & Sprüngli Italia dal 1998, non si è mai opposta alla proposta di Igp e, anzi, per contro, si è sempre impegnata nel cercare un accordo.

Caffarel è un marchio storico (nel 2022 Caffarel e Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino sono stati inseriti nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale), creato a Torino nel 1826, noto come ambasciatore del Made in Italy nel mondo e riconosciuto come inventore del gianduiotto, più di 150 anni fa.

Proprio a testimonianza del forte legame con il territorio, ecco che Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino ancora ai giorni nostri viene prodotto nello storico stabilimento di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. E fra l’altro viene prodotto usando l’antico metodo dell’estrusione e solo utilizzando nocciole Piemonte IGP. Tanto che il Gianduiotto è uno dei prodotti di punta di Caffarel che lo distribuisce in Italia e all’estero.

Visto il comune obiettivo di tutelare il Gianduiotto come eccellenza del Made in Italy, ecco che Caffarel ha ribadito che la sua volontà è sempre stata quella di trovare un accordo di valore e una soluzione comune che soddisfi tutte le parti coinvolte.