Siamo solo noi o negli ultimi giorni c’è un tema caffè-cocaina? No perché dopo quanto successo in un bar di Varese, ecco che spunta un altro caso che ci riporta al binomio in questione: in uno stabilimento Nespresso in Svizzera, infatti, le forze dell’ordine locale hanno sequestrato più 500 chilogrammi di cocaina nascosti all’interno di un carico di chicchi di caffè.
In questo caso, tuttavia, non si tratta di lunghe indagini o controlli di routine trasformati – per fortuna o per bravura degli agenti – in colpaccio: il merito, infatti, va tutto ai dipendenti dello stabilimento che, allertati dall’inusuale presenza di una misteriosa polvere bianca notata mentre stavano scaricando alcuni sacchi provenienti dal Brasile, hanno immediatamente contattato le autorità. Gli agenti di Polizia si sono dunque occupati del sequestro e delle analisi, concludendo che la cocaina – pura all’80% – era destinata al mercato europeo con un valore stimato di 50 milioni di dollari.
Nespresso, nel frattempo, ha comprensibilmente voluto prendere le distanze: “L’intera spedizione è stata bloccata e sequestrata dalla polizia nell’ambito delle loro indagini” ha dichiarato l’azienda tramite una mail inviata ai colleghi di Business Insider. “La sostanza in questione non è entrata in contatto con nessuno dei nostri prodotti o con le apparecchiature di produzione utilizzate per realizzarli”.