In Umbria, i supermercati raccomandano a chi vende generi alimentari e altri beni di prima necessità di garantire un accesso prioritario a chi in queste settimane si trova più esposto, ovvero medici, infermieri, Oss (operatori socio sanitari), membri della protezione civile, soccorritori e volontari muniti di tesserino di riconoscimento. Nell’ordinanza firmata dalla Regione, Donatella Tesei, non si “ordina”, ma si “raccomanda” al pari dei provvedimenti adottati da altre regioni italiane.
Inoltre, via libera anche alla possibilità di vendere “articoli di cartoleria e forniture per ufficio” nonché giochi e giocattoli; per tutti quelli chiusi, invece, come ad esempio le cartolerie, chi vorrà potrà cercare di vendere attraverso l’e-commerce. Ma facciamo un passo indietro: stando al decreto “Io resto a casa”, supermercati e strutture simili non possono vendere “prodotti diversi rispetto a quelli agricoli, alimentari o di prima necessità”, tanto che i responsabili devono “organizzare gli spazi in modo da precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui siano esposti beni diversi dai predetti”.
Tante le segnalazioni lungo lo stivale in cui sindaci chiedevano la possibilità di acquistare penne, matite, pennarelli e quaderni per bambini e anche adulti, utili per studiare o semplicemente per passare il tempo. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, giorni fa, dopo averla definita “battaglia del pennarello”, aveva annunciato di averla vinta e che sarebbe arrivato l’avallo del Governo. Ma al momento, sulla pagina di Palazzo Chigi, nulla è cambiato, ed è per questo che sono arrivate varie ordinanze in deroga al decreto.
Fonte: [Umbria24]